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In precedenti numeri della rivista ConsulenzaAgricola, sono stati presentati gli elementi fondamentali di tipo tecnico e normativo per quanto riguarda la procedura di partecipazione, da parte di un imprenditore agricolo, ai bandi di finanziamento dei PSR regionali, per innovare l’azienda agricola secondo i nuovi obiettivi delle politiche agricole a favore della tutela ambientale e della produzione di alimenti di alta qualità.
Nell’ambito delle misure presenti nei PSR, si ricorda che si può preliminarmente effettuare la seguente distinzione, relativa ai potenziali interventi finanziabili:
Si ricorda che il presente studio basa il progetto di sviluppo aziendale prevedendo la possibile combinazione delle due tipologie di attività che potrebbero essere finanziate entrambe da opportune misure dei PSR regionali di riferimento (figura 1).
Figura 1 - Tipologia delle misure del PSR regionale per forma di erogazione finanziaria
Lo studio analizza e valuta le opportunità di aderire alle forme di finanziamento relative al sostegno per gli investimenti in azienda, al fine di innovare i processi produttivi; nel caso della Regione Emilia-Romagna, la misura di riferimento è la numero “4”, con tutte le relative sotto-misure e operazioni attivabili: è interessante indagare, durante l’analisi, quanto incide la quota percentuale del finanziamento sulla convenienza all’adesione e la relativa gestione di impresa.
È infatti indispensabile, al fine di consolidare ed accrescere il sistema agro-alimentare nel suo complesso, prevedere un sostegno adeguato agli investimenti produttivi, che da sempre rappresentano il “perno” della politica agricola comunitaria e nazionale, in quanto indispensabili allo sviluppo del settore agricolo inteso come soggetto in grado di concorrere alla crescita economica complessiva, pur nel rispetto della tutela ambientale.
L’idea dell’analisi nasce dalla necessità dell’imprenditore di valutare la convenienza dell’investimento in base al costo di ammortamento e di indebitamento dello stesso durante gli anni di gestione: infatti, se è vero che, vinto il finanziamento, si ha un contributo in “conto capitale” per una significativa quota (dal 30 fino al 50% del costo totale), è altrettanto significativo capire se la quota residua di capitale (proprio o esterno) ha capacità di essere sostenuta dalla gestione aziendale annuale: questo è lo scopo principale perseguito dagli approfondimenti che saranno presentati in questa sede.
Si farà riferimento ad un caso aziendale in cui l’imprenditore intende adottare per la preparazione dei terreni alla semina di colture a seminativo la tecnica della “minima lavorazione” e/o della “semina su sodo”, in ottemperanza anche delle indicazioni del PSR regionale.
Al fine di rendere il più possibile comprensibile l’analisi che si andrà a presentare, si è ritenuto opportuno fare riferimento ad un imprenditore agricolo che possiede una azienda caratterizzata dai seguenti immobili:
L’esempio vuole essere solo una semplice rappresentazione su cui poter ipotizzare alcuni progetti di sviluppo, anche di natura molto differenziata, che saranno analizzati in numeri successivi della rivista.
Pertanto, il progetto di investimento richiede il rinnovamento del “parco” macchine trattrici ed operatrici in grado di operare su una estensione di 70 ettari; si ricorda al lettore che la variabile “superficie agricola” è determinante per l’analisi della convenienza all’investimento.
La descrizione delle macchine che si intende acquistare e partecipare al progetto di sviluppo aziendale (PSA) da porre a bando regionale del PSR.
Prof. Alessandro Ragazzoni