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È in fase di attivazione il primo bando “Parco Agrisolare”, previsto dal PNRR nella Componente 1, “Economia circolare e agricoltura sostenibile”, Missione 2, “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, per la realizzazione di impianti fotovoltaici in agricoltura e nelle aziende agroindustriali, cui sono destinati fondi del Recovery Plan per ben 1,5 miliardi di euro.
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto differenziato in base alla Regione ove ha sede l’impresa e alla tipologia di attività svolta
Le risorse del bando “Parco Agrisolare” sono destinate ai seguenti soggetti:
Sono invece esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA, con volume di affari annuo inferiore a euro 7.000.
La misura del contributo a fondo perduto è differenziata in base alla regione sede dell’impresa e alla tipologia di attività svolta.
In relazione agli investimenti nel settore della produzione agricola primaria per la produzione di energia rinnovabile solare (fotovoltaico), è previsto che il contributo sia concesso in misura pari al:
È, poi, prevista una maggiorazione del 20% a favore:
Relativamente agli investimenti nel settore della trasformazione di prodotti agricoli per la produzione di energia rinnovabile solare, il contributo è riconosciuto nella misura:
Infine, per gli investimenti nel settore della trasformazione di prodotti agricoli in altri prodotti non agricoli per la produzione di energia rinnovabile solare, il contributo è riconosciuto nella misura del 30% delle spese ammissibili, elevabile al:
L’incentivo è cumulabile con altri incentivi in conto capitale o conto energia, nei limiti previsti dalla vigente legislazione in materia di Aiuti di Stato.
In relazione all’intervento principale (obbligatorio), sono ammissibili le spese sostenute per l’acquisto e la posa in opera di pannelli fotovoltaici, con potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 500 kWp.
In relazione alle aziende agricole di produzione primaria, occorre, tuttavia, considerare che gli impianti fotovoltaici sono ammissibili agli aiuti soltanto se soddisfano il fabbisogno energetico dell’impresa e se la loro capacità produttiva non supera il consumo medio annuo di energia elettrica dell’azienda agricola, compreso quello familiare. Allo stesso modo, la vendita di energia elettrica è consentita nella rete a condizione che sia rispettato il limite di autoconsumo annuale.
Tale limitazione è stata ora rimossa dall’art. 8, D.L. n. 50/2022, c.d. “Decreto Aiuti”, che consente, alle imprese del settore agricolo, zootecnico e agroindustriale, la realizzazione di impianti fotovoltaici sulle coperture delle strutture produttive aventi potenza eccedente il consumo medio annuo di energia elettrica, compreso quello familiare, e la vendita in rete dell’energia elettrica prodotta.
La disposizione è applicabile anche alle misure di investimento attualmente in corso, incluse quelle finanziate a valere sul PNRR (tra le quali rientra proprio il “Parco Agrisolare”), ma la sua concreta efficacia è subordinata all’autorizzazione della Commissione europea (si evidenzia, inoltre, che per la concreta efficacia della previsione introdotta dal Decreto Aiuti si rende necessaria la modifica del decreto attuativo del contributo in esame, ossia del D.M. 25 marzo 2022 del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali).
Tra gli interventi (facoltativi) di riqualificazione ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture, sono ammessi:
Per ciascun beneficiario, la spesa massima ammissibile è pari a 1 milione di euro, IVA esclusa, e con una spesa massima per singolo progetto pari a 750.000 euro, sempre IVA esclusa.
Il contributo dovrà essere richiesto attraverso un’apposita piattaforma elettronica. La procedura è a sportello e, pertanto, le istanze presentate saranno valutate in base al loro ordine cronologico di presentazione.