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Sara Severi
pacchetto-ortofloro-plus Le nuove sfide dell’agricoltura sostenibile

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siamo stati per voi a ecomondo, expo internazionale dedicata alla sostenibilità, presso la fiera di rimini fino all’11 novembre, ed abbiamo partecipato all’evento “pnrr e azienda agricola 4.0: le sinergie tra filiere per uno sviluppo sostenibile”, organizzato presso l’area forum cib (consorzio italiano biogas), per meglio conoscere le opportunità che potranno nascere da questi strumenti di finanziamento. il convegno, promosso dal cib, ha evidenziato le opportunità, ma anche le problematiche, per un’agricoltura sostenibile. da un lato, si vogliono utilizzare le nuove tecnologie per aumentare la produttività per ettaro, diminuendo l’utilizzo di agenti chimici (da qui il concetto di “agricoltura intensiva sostenibile”) e ottimizzando il rapporto ore di produzione per ettaro; dall’altro lato, ci si scontra con le problematiche concrete che vivono gli imprenditori agricoli tutti i giorni: aumento del costo delle materie prime e delle utenze, investimenti elevati per l’acquisto di strumenti innovativi funzionali all’efficientamento dei processi aziendali, eccessiva burocratizzazione del sistema amministrativo. così, anche gli strumenti messi a disposizione dal pnrr, nella pratica, non sono riusciti, fino ad oggi, a rispondere appieno alle esigenze degli imprenditori agricoli. come esposto durante l’evento, le ragioni alla base di tale inefficacia sono molteplici. tra queste:. utilizzo, da parte degli enti preposti, di procedure obsolete per l’iter di emanazione dei bandi ed erogazione dei fondi;. linee di intervento non adeguate rispetto alle attuali esigenze delle imprese, che devono far fronte a costi imprevedibili delle utenze e delle materie prime (un esempio fra tutti, aver limitato il bando parco agrisolare al solo autoconsumo);. ridotta convenienza economica dei progetti, data dall’aumento dei costi dell’edilizia;. continue modifiche alle discipline che definiscono le modalità di presentazione delle domande per i bandi e conseguente difficoltà nella redazione dei progetti da presentare. in questo senso, nel corso degli ultimi mesi, è successo di tutto: da regolamenti operativi che hanno stravolto quanto previsto dai decreti a faq che hanno reinterpretato norme e disposizioni, passando per modifiche apportate alle discipline a due giorni dall’apertura del bando;. richiesta di progetti eccessivamente definiti (quindi, con asseverazione di tecnici preposti, ecc.) in fase di presentazione delle domande, stante l’utilizzo della sola procedura a sportello. questo comporta un elevato costo per le aziende, che non è proporzionato all’alea data dalla procedura a sportello. non solo, in questo modo, non vengono premiati i migliori progetti, ma solo chi è più veloce a redigerli e a presentarli;. mancanza di forme di coprogettazione dei bandi con le aziende e con gli interlocutori direttamente interessati dagli interventi;. inesistenza di un piano programmatico annuale, ben definito, che disciplini, anche con date precise, i bandi in uscita ed i loro contenuti. le difficoltà esposte sono problematiche concrete, che toccano gli imprenditori ed i consulenti che li assistono. il pnrr è un’opportunità unica per la crescita delle imprese agricole, ma, per raggiungere i risultati prefissati, è fondamentale il coinvolgimento degli stakeholders interessati dagli interventi. scopri le misure pnrr in uscita. sara severi ©riproduzione riservata
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