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Via libera alle domande per richiedere i contributi in conto capitale per la produzione di biometano. Entra nella fase attuativa la misura, finanziata dal PNRR, volta alla produzione di energia da fonti rinnovabili ed in grado contribuire alla riduzione del nostro Paese dalla dipendenza energetica dalle fonti di origine estera.
Con la pubblicazione del D.M. 13 gennaio 2023 e delle Regole applicative per gli incentivi diretti alla produzione di biometano, è stato dato avvio alla procedura di accesso alla misura diretta alla produzione di biometano da immettere nella rete del gas naturale nell’ambito della missione del PNRR “Sviluppo del biometano, secondo criteri per promuovere l'economia circolare”.
L’accesso agli incentivi avviene tramite aste pubbliche competitive, che possono essere trasmesse dalle ore 12:00 del 30 gennaio 2023 e fino al 31 marzo 2023, unicamente in via telematica, mediante l’applicazione informativa predisposta dal GSE (https://areaclienti.gse.it/).
I progetti presentati possono riferirsi alle seguenti categorie di intervento:
I lavori di realizzazione degli impianti non devono essere avviati prima della data di pubblicazione della graduatoria (prevista per fine giugno 2023).
Gli impianti agricoli dovranno entrare in esercizio entro diciotto mesi dalla data di pubblicazione della graduatoria, mentre per gli impianti alimentati da rifiuti organici, l’entrata in servizio dovrà avvenire entro ventiquattro mesi dalla data di pubblicazione della graduatoria.
È, tuttavia, ammesso ritardare di 9 mesi l’entrata in esercizio per entrambe le fattispecie.
Per tutti gli impianti, la comunicazione di entrata in esercizio dovrà essere trasmessa entro trenta giorni dal “Tempo massimo per l’entrata in esercizio dall’ammissione in graduatoria”.
La mancata trasmissione della comunicazione di entrata in esercizio entro tale termine comporta, inderogabilmente, la decadenza dal diritto di percepire gli incentivi.
Per tutti gli impianti, fermi restando i limiti sopra indicati, la comunicazione di entrata in esercizio dovrà essere trasmessa entro il 30 luglio 2026, vale a dire entro trenta giorni dal termine ultimo per l’entrata in esercizio; la mancata trasmissione della comunicazione di entrata in esercizio entro tale data comporta inderogabilmente la decadenza dal diritto di percepire il contributo in conto capitale.
Come sopra accennato, la misura prevede sia il riconoscimento di un contributo in conto capitale che delle tariffe incentivate per il biometano immesso in rete.
Il contributo in conto capitale è pari al 40% delle spese ammissibili sostenute. Sono tuttavia previsti specifici limiti sul costo massimo di investimento ammissibile.
In particolare, per gli impianti agricoli sono stabiliti i seguenti limiti:
Per la nuova realizzazione di impianti alimentati da rifiuti organici, il limite dei costi ammissibili è pari a 50.000 €/Smc/h indipendentemente dalla capacità produttiva.
Rientrano tra i costi ammissibili:
Al contributo in conto capitale si affianca il riconoscimento di una tariffa incentivata per il biometano immesso in rete, applicata alla produzione netta del gas naturale. Tale tariffa potrà essere applicata per quindici anni, a partire dalla data di entrata in esercizio dell’impianto.
Il Ministero della Transizione Ecologica, con D.M. n. 340 del 15 settembre 2022, ha stabilito che le tariffe incentivanti per gli impianti ammessi siano determinate a partire dalla “tariffa di riferimento” posta a base d’asta nelle rispettive procedure competitive.
La tariffa di riferimento è individuata in funzione della tipologia di impianto e della capacità produttiva cumulata dello stesso. Per gli anni 2022 e 2023, il valore della tariffa di riferimento è individuato dall’Allegato 2 al D.M. n. 340/2022.
Per l’anno 2024 e, qualora i contingenti di capacità produttiva non siano esauriti, per gli anni 2025 e 2026, la tariffa di riferimento è determinata applicando una decurtazione del 2% rispetto ai valori indicati nell’Allegato 2 al D.M. n. 340/2022.
Tipologia impianti di produzione del biometano |
Capacità produttiva biometano (Cp) |
Tariffa di riferimento [€/MWh] Nuovi impianti agricoli e alimentati da rifiuti organici e riconversioni solo per impianti agricoli |
Impianti agricoli di piccole dimensioni |
Cp≤ 100 Smc/h |
115 |
Altri impianti agricoli |
>100 Smc/h |
110 |
Impianti alimentati da rifiuti organici |
Qualsiasi |
62 |
L’Appendice B alle Regole applicative fornisce i valori di tariffa di riferimento per tutte le procedure competitive previste dal D.M. n. 340/2022.
Tabella 1 - Tariffe di riferimento poste a base d’asta per le procedure competitive del 2022 e 2023 [€/MWh].
Tabella 2 - Tariffe di riferimento poste a base d’asta per le procedure competitive del 2024 e 2025 ed eventualmente 2026 [€/MWh].
Nell’istanza di partecipazione alla procedura competitiva, ciascun soggetto richiedente indica la riduzione percentuale che intende offrire rispetto alla tariffa di riferimento pertinente; la diminuzione non può essere inferiore all’1%.
Per “tariffa offerta” si intende la tariffa di riferimento decurtata della riduzione percentuale offerta in fase di partecipazione alla procedura competitiva.
La “tariffa spettante” all’impianto è fissa per l’intero periodo dell’incentivazione (quindici anni) ed è definita dal GSE in fase di istruttoria di valutazione della comunicazione di entrata in esercizio presentata dal soggetto richiedente in seguito all’entrata in esercizio dell’impianto.
La tariffa incentivante, infatti, è soggetta a riduzione (c.d. decalage) qualora si verifichi il mancato rispetto dei tempi massimi definiti dal D.M. n. 340/2022 per l’entrata in esercizio dell’impianto. Questo comporta l’applicazione di una decurtazione della tariffa incentivante dello 0,5% per ogni mese di ritardo, nel limite massimo di nove mesi di ritardo.