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FederBio, la Federazione Nazionale Interprofessionale del Settore Biologico e Biodinamico, ha recentemente presentato al Sottosegretario di Stato, al Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF) Luigi D’Eramo e agli assessori regionali all’agricoltura, una proposta di riforma del sistema di certificazione dei prodotti biologici.
Tale documento nasce con la volontà e la necessità di rilanciare un settore ormai consolidato ma che dovrà necessariamente crescere nei prossimi anni, per raggiungere l’ambizioso obiettivo europeo del 25% di SAU biologica al 2027, accompagnato da una contestuale crescita dei consumi di prodotti biologici.
Com’è noto, il quadro regolamentario europeo in materia di agricoltura biologica prevede che gli Stati membri possano scegliere il sistema di controllo reputato più idoneo per garantire la conformità delle produzioni biologiche e decidere per la creazione di un sistema di controllo pubblico, privato o misto e designare una o più Autorità competenti responsabili dei controlli. La maggioranza degli Stati membri, tra cui l’Italia, ha scelto di delegare tale attività ad Organismi di Controllo privati, accreditati e autorizzati dall'Autorità competente dello Stato membro e sottoposti a vigilanza da parte dell'Autorità pubblica. In Italia, la garanzia della conformità dei prodotti biologici avviene, di fatto, attraverso la costante attività sinergica di Autorità di controllo pubbliche e Organismi di Controllo (OdC) privati con funzioni di pubblico servizio. Lo schema dei controlli posti in essere prevede sinteticamente le seguenti attività:
Il futuro della certificazione biologica e l’aumento della domanda dei prodotti bio sono strettamente dipendenti dalla fiducia dei consumatori verso le garanzie offerte dal sistema di certificazione, il quale dovrà necessariamente stare al passo con i cambiamenti che interessano il settore.
In tale contesto, FederBio propone una riforma del sistema di certificazione da inserire nel Piano d’Azione Nazionale per il Biologico, per far sì che quest’ultimo sia il più efficiente e imparziale possibile, senza generare carichi burocratici eccessivi che inciderebbero inevitabilmente sui prezzi finali dei prodotti.
Il Position Paper condiviso da FederBio si struttura nei punti di seguito riportati: