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Il lutto rappresenta un momento tanto doloroso quanto inevitabile nella vita umana, un momento che spesso si ripercuote anche nell’ambito delle aziende agricole che si trovano a perdere un socio o, peggio, la propria guida.
Tra le questioni che si aprono a seguito della morte del titolare dell’impresa o di un membro della compagine sociale, di non poco conto è quella relativa alla successione del fascicolo aziendale e alla sua corretta gestione per non perdere i contributi PAC.
In questi giorni, infatti, con l’avvicinarsi della scadenza della Domanda Unica (prevista per il 15 maggio), i CAA sono al lavoro per aggiornare i fascicoli aziendali al fine di non presentare domande a nome di soggetti ormai deceduti.
La materia è regolata dalla circolare AGEA.2016.16382, la quale stabilisce le regole per la gestione del fascicolo aziendale in caso di morte del titolare dell’azienda. Tale circolare ha come scopo quello di introdurre una serie di regole che consentano agli eredi di proseguire l’attività, dando loro la possibilità di attivarsi per non causare danni anche economici all’azienda: sicuramente la possibilità di presentare domande di aiuto PAC è tra queste.
In caso di decesso del titolare dell’azienda, il fascicolo aziendale rimane aperto ma bloccato, in attesa dell’intervento dell’erede. Se ad un anno dalla morte del titolare del fascicolo, nessun soggetto si sia manifestato, il fascicolo viene chiuso d’ufficio dall’Organismo Pagatore. In via eccezionale, sarà possibile riaprirlo solo per la conclusione dei procedimenti pendenti se l’erede si presentasse oltre il termine dell’anno, previa autorizzazione dello stesso Organismo Pagatore.
Diversamente, se uno o più eredi si presentano al CAA mandatario entro un anno dal decesso del titolare del fascicolo, sarà possibile subentrare nella gestione del fascicolo del de cuius presentando:
Va precisato, però, che in presenza di più coeredi ovvero di una comunione ereditaria, occorrerà la delega o il consenso da parte di tutti i soggetti coinvolti. Contestualmente, sarà possibile, in caso di pluralità di eredi, che questi deleghino ad uno solo di questi la presentazione degli atti amministrativi. In alternativa, essi possono agire come comunione ereditaria.
Se il decesso è avvenuto prima della presentazione della domanda, l’erede dovrà essere registrato nel fascicolo aziendale per consentirgli la presentazione degli atti amministrativi e l’aggiornamento del fascicolo e del piano colturale. Se il decesso, invece, è successivo all’invio della DU, l’erede dovrà richiedere l’accesso al fascicolo, presentando una comunicazione delle circostanze eccezionali per attivare il pagamento PAC al de cuius.
In caso di morte di un socio dell’azienda agricola, invece, l’adeguamento della compagine sociale dovrà essere prima perfezionato in Camera di Commercio e, a seguito di tale modifica, dovrebbe essere effettuato l’allineamento anche all’interno del SIAN.
Concludendo, non resta che evidenziare l’importanza di una corretta gestione del fascicolo aziendale nel caso di morte dell’imprenditore agricolo: se tale operazione dovesse essere svolta tardivamente o in maniera imperfetta, il rischio è quello di perdere diritti e contributi, avviando in maniera decisamente negativa il già delicato passaggio dell’azienda dal de cuius agli eredi.