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Il 1° giugno 2018, la Commissione europea ha presentato al Parlamento e al Consiglio europeo le proprie proposte legislative sulla PAC 2021-2027.
Un tema molto innovativo e controverso è il capping, che introduce una degressività dei pagamenti da 60.000 a 100.000 euro e un tetto massimo a 100.000 euro.
Gli Stati membri devono applicare obbligatoriamente il capping, ovvero una riduzione dei pagamenti per i “grandi” beneficiari della PAC.
Sono soggetti al capping gli agricoltori che ricevono un ammontare di pagamenti diretti superiore a 60.000 euro. Tuttavia, il taglio è graduale e suddiviso per i seguenti scaglioni:
Gli effetti del capping sono ampiamente ammorbiditi dalla detrazione dei costi del lavoro, ovvero l’ammontare dei pagamenti da sottoporre al taglio è detratto dai costi del lavoro.
In questo modo, il capping diventa uno strumento innovativo sul fronte della distribuzione del sostegno: così vengono tagliati gli aiuti solo ai grandi beneficiari della PAC che non creano lavoro.
La proposta di regolamento prevede che gli Stati membri devono detrarre dall'importo dei pagamenti diretti da sottoporre al capping:
Nella tabella sono riportati alcuni semplici casi per comprendere l’applicazione del capping, modulato con il costo del lavoro.
L’azienda A percepisce 40.000 euro di pagamenti, quindi non è interessata dalla riduzione, perché è al di sotto della prima soglia.
L’azienda B percepisce riceve 120.000 euro di pagamenti e utilizza solo contoterzisti, per cui subirà l’applicazione della riduzione di 38.750 euro, ottenuta applicando la degressività prevista dalla proposta della Commissione Europea.
Se invece, come nell’azienda C, l’agricoltore ha 3 salariati con un costo del lavoro complessivo di 60.000 euro, non viene colpito dalla riduzione, in quanto l’ammontare dei pagamenti viene diminuito dell’importo del costo del lavoro (60.000 euro) portando ad un ammontare di 50.000 euro, che è al di sotto della prima soglia di applicazione.
L’azienda D è quello di un agricoltore che percepisce di 950.000 euro di pagamenti con un costo del lavoro di 850.000 euro. Detraendo il costo del lavoro, si ottiene un importo di 100.000 euro, che è soggetto al capping e che implica una riduzione di 18.750 euro; di conseguenza i pagamenti saranno pari a 931.750 euro, anziché a 950.000 euro.
La sottrazione del costo del lavoro consente alla quasi totalità delle imprese di evitare la decurtazione dei pagamenti diretti. Le uniche aziende penalizzate sono quelle che percepiscono pagamenti di base molto elevati e che probabilmente conducono l’azienda con contoterzisti.
Azienda |
Pagamento ante riduzione |
Costo del lavoro |
Importo soggetto a capping |
Riduzione |
Pagamento post riduzione |
euro |
euro |
euro |
euro |
euro |
|
Az. A |
40.000 |
0 |
40.000 |
0 |
40.000 |
Az. B |
120.000 |
0 |
120.000 |
38.750 |
81.250 |
Az. C |
110.000 |
60.000 |
50.000 |
0 |
110.000 |
Az. D |
950.000 |
850.000 |
100.000 |
18.750 |
931.250 |