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Qualche giorno fa, è stata finalmente presentata dalla Commissione Europea la prima proposta ufficiale di riforma della PAC post 2020. Tra le novità contenute nella bozza prodotta a Bruxelles, menzione speciale merita la nuova attenzione della UE verso il mondo delle consulenze aziendali.
Uno degli obiettivi individuati dalla nuova proposta di riforma della PAC è lo sviluppo delle competenze degli imprenditori agricoli, i quali devono acquisire nuove informazioni e conoscenze per migliorare la loro attività.
L’obiettivo è migliorare la preparazione degli agricoltori su materie quali:
Inoltre, tra le priorità fissate c’è anche lo sviluppo delle aziende agricole, che sono chiamate ad un miglioramento dei livelli tecnologici ed organizzativi per continuare ad elevare gli standard dei prodotti e dei processi del settore.
Per raggiungere tali obiettivi, la Commissione UE ha individuato i professionisti come figure fondamentali per supportare la crescita delle aziende agricole.
Dalle consulenze per la gestione aziendale a quelle finalizzate alla digitalizzazione dei processi, dall’uso dei big data fino alla gestione del rischio, ma anche per l’accesso ai contributi comunitari: numerose sono le attività per cui le aziende agricole hanno necessità di specifiche professionalità e competenze.
Vista la centralità del ruolo dei professionisti e il crescente ruolo che si ritiene debbano assumere per lo sviluppo del settore agricolo, nella nuova proposta della Commissione è previsto che gli Stati membri prevedano appositi fondi per incentivare l’accesso al circuito ricerca-innovazione-consulenza.
Le modalità di tale procedura di incentivazione dovranno essere ancora studiate e confermate. Ma sia per gli agricoltori che per i professionisti, sembra si possa mettere in moto un circolo virtuoso che potrebbe dare interessanti sviluppi negli anni a venire.