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Ci sono importanti novità in vista per gli agricoltori: le prime bozze della nuova PAC 2021-2027 presentate dalla Commissione UE, infatti, prevedono significativi cambiamenti al regime dei pagamenti diretti.
Ancora l’iter per arrivare alla forma definitiva del nuovo regime degli aiuti comunitari pare piuttosto lungo, tuttavia la sensazione è che non poche saranno le modifiche rispetto al sistema attuale.
La prima novità di peso riguarda il ruolo centrale che la nuova PAC dovrebbe attribuire agli Stati membri. Saranno infatti i singoli Stati a decidere gli strumenti da utilizzare per raggiungere gli obiettivi fissati dalla UE: la pianificazione sarà effettuata tramite i cosiddetti piani strategici nazionali, che dovranno regolare il regime dei pagamenti diretti, le misure di mercato e i PSR.
La nuova proposta di Regolamento prevede sei tipologie di pagamenti diretti, i quali possono essere suddivisi in due macrocategorie:
In più, ogni Stato potrà prevedere un pagamento forfettario specifico a sostegno dei piccoli agricoltori.
Rispetto all’attuale regime della PAC sono previste diverse novità:
Ogni Stato sarà obbligato a prevedere un pagamento specifico per il sostegno di base al reddito, che consisterà in un premio disaccoppiato a favore degli agricoltori veri e propri.
Nella nuova PAC, però, sarà possibile tra due diverse tipologie di aiuti: da un lato rimane salvo il regime di pagamento unico, basato sui titoli di aiuto individuali, attualmente utilizzato in Italia; dall’altro lato, invece, potrà essere utilizzato il regime semplificato del regime di pagamento unico per superficie.
Questo secondo regime è già in vigore in alcuni Paesi: il livello del pagamento si determina semplicemente dividendo la dotazione finanziaria per il numero di ettari ammissibili ed erogando gli aiuti in base al numero di ettari posseduti.
Nel caso in cui l’Italia scelga di mantenere il regime basato sui titoli all’aiuto, occorrerà però rispettare il processo di convergenza dei titoli storici.
Tale processo dovrà essere progressivo e dovrà portare, nel 2026, a far sì che il valore unitario dei titoli non potrà essere per nessuno inferiore al 75% del valore unitario medio. Al contempo, lo Stato membro potrà prevedere che la diminuzione del valore dei titoli più elevati non possa essere superiore al 30% del valore iniziale.
Tra i pagamenti obbligatori, va evidenziato anche il nuovo “sostegno al reddito sostitutivo”: l’obiettivo di tale pagamento è quello di riequilibrare la distribuzione delle risorse, operando una riduzione dell’aziende più grandi in favore di quelle di piccole dimensioni.
Nella realtà italiana, le prime simulazioni hanno prodotto risultati davvero scadenti e consisterebbe in importi minimi: non resta che vedere quali saranno le modifiche in corsa.
Tra i pagamenti facoltativi, vanno ricordati il sostegno per i giovani agricoltori, ossia per coloro che si insediano per la prima volta. Il pagamento è di tipo annuale disaccoppiato per ettaro ammissibile agli agricoltori che hanno diritto al pagamento di base.
Si ricorda che gli Stati membri hanno l’obbligo di riservare almeno il 2% della dotazione nazionale per sostenere proprio i giovani agricoltori.
Non bisogna dimenticare poi il sostegno per il clima e per l’ambiente, destinato a tutti quegli agricoltori che volontariamente osservano determinate pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente.
Sempre nel novero dei pagamenti facoltativi va menzionato il regime di sostegno accoppiato: gli Stati membri possono concedere un pagamento annuale per ogni ettaro o capo animale ammissibile.
Tale misura è ideata per sostenere particolari comparti che per ragioni economiche, sociali o ambientali hanno una particolare rilevanza.
Il sostegno accoppiato può essere concesso sino ad un importo massimo del 10% del massimale per i pagamenti diretti.