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Il 19 settembre del 2018 è entrato in vigore il D.Lgs. 101/2018, che ha novellato il D.Lgs. 196/2003 (cd. Codice Privacy italiano) adeguando la normativa nazionale alle disposizioni del Reg. UE 2016/679.
L’art. 22 punto 13 del D.Lgs. 101/2018 precisa come il Garante per la protezione dei dati personali per i primi otto mesi dall’entrata in vigore di tale Decreto debba tenere conto della fase di prima applicazione del Reg. UE 2016/679 per l’irrogazione delle sanzioni amministrative.
Il 20 maggio del 2019 cessa questo periodo transitorio di indulgenza con la conseguenza che troveranno piena attuazione le sanzioni di cui al Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali per tutti coloro che a quella data non si saranno ancora adeguati.
Molteplici sono gli adempimenti richiesti a liberi professionisti, società private o pubbliche, enti, organismi ed associazioni per potersi uniformare alle prescrizioni impartite dal Reg. UE 2016/679.
Ogni Titolare deve innanzitutto rivedere la propria realtà aziendale al fine di valutare la correttezza e la liceità del trattamento dei dati personali raccolti. La sicurezza, l’integrità e la riservatezza dei dati personali va garantita mediante l’adozione di adeguate misure di sicurezza tecniche ed organizzative.
Occorre procedere quindi ad una mappatura del flusso di dati personali, la cui sicurezza va predisposta fin dalla fase di progettazione del processo aziendale.
Di seguito vengono brevemente riepilogati gli obblighi gravanti su ciascun Titolare.
Gli adempimenti sopra elencati sono imprescindibili tuttavia il Reg. UE 2016/679 per alcune realtà impone l’osservanza di ulteriori obblighi.
Si consiglia a tutti coloro che non avessero ancora provveduto all’adeguamento al Reg. UE 2016/679 di provvedervi tempestivamente, in considerazione della scadenza del termine di tolleranza per l’applicazione delle sanzioni amministrative.
Gli adempimenti sopra descritti non debbono essere considerati alla stregua di meri formalismi burocratici ma come occasione per ciascun Titolare di rivedere il proprio assetto aziendale e valutare se gli strumenti implementati, soprattutto a livello informatico, siano tali da garantire la sicurezza, l’integrità e la riservatezza dei dati personali, aventi un elevato valore economico.
La perdita o l’illecita divulgazione a terzi di un intero database contenente migliaia di dati personali di clienti e fornitori può infatti comportare per l’azienda coinvolta un grave danno alla propria immagine e reputazione rispetto ad altre società che operino sul suo stesso mercato e che, al contrario, abbiano recepito l’importanza della normativa di riferimento ed abbiano adeguato i propri sistemi al fine di minimizzare i rischi per i diritti degli interessati.