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Dal prossimo 1° dicembre anche i liberi professionisti potranno richiedere l’identità SPID ad uso professionale.
SPID è il Sistema Pubblico di Identità Digitale che permette di accedere a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione (e dei soggetti privati aderenti) con un'unica Identità Digitale (username e password) utilizzabile da computer, tablet e smartphone.
Con la Determinazione 318/2019 sono state emanate le linee guida per il rilascio dell’identità digitale per uso professionale.
Grazie al “pin unico” offerto da questo strumento si prevede l’apertura di nuovi servizi online in quanto dovrebbero superarsi gli ostacoli all’uso della propria identità digitale per scopi lavorativi.
L’identità digitale SPID, fino ad ora riservata ai cittadini (identità personale), una volta estesa anche ai lavoratori autonomi ed ai professionisti, consentirà a questi ultimi di interfacciarsi con la PA presentandosi nella loro funzione professionale.
Cosicché, verificata la qualifica del soggetto tramite il proprio account, il professionista potrà accedere alle aree dei diversi enti pubblici (ad esempio: INPS o Agenzia delle Entrate) a lui riservate.
Lo SPID, di per sé, non certificherà l’iscrizione ad un albo professionale del titolare, ma sarà il service provider che verificherà, con il rispettivo ordine o albo, se il soggetto che sta richiedendo l’accesso sia regolarmente iscritto.
Le procedure di riconoscimento, sia quando svolte direttamente dai gestori dell’identità, sia quando decidano di delegare le funzioni di rilascio, dovranno comunque garantire il rispetto del GDPR.
Come anticipato, l’art. 3 delle linee guida prevede che, il rilascio dell’identità SPID per uso professionale della persona fisica da parte del gestore, deve essere subordinato alla verifica dell’identità della persona.
Tale verifica può essere effettuata tramite un servizio in rete, accessibile con l’uso di identità digitale SPID della medesima persona fisica, a condizione che le credenziali, utilizzate per l’autenticazione, siano state rilasciate dallo stesso gestore dell’identità digitale SPID (IDP) al quale vengono richieste le credenziali per uso professionale e siano di livello pari o superiore a quelle richieste.
Tale limitazione non si applica nel caso in cui siano intervenuti specifici accordi di natura privata fra gli IDP (Aruba, Infocert, PosteID, ecc.).
Invece, al fine di rilasciare l’identità digitale ad uso professionale per la persona giuridica, l’interessato, dopo essere stato autorizzato dall’utente di gestione, dovrà accedere al servizio di rilascio reso disponibile dall’IDP. Quest’ultimo deve: