Articoli
Tutti gli aggiornamenti, gli approfondimenti e i casi pratici analizzati e realizzati dai nostri esperti in materia agricola, fiscale, economica e del lavoro.
Nella realtà agricola italiana, la maggior parte delle imprese sta attraversando un momento di grande incertezza e di difficoltà, generato dal mutamento dello scenario politico ed economico di riferimento, a livello nazionale ed internazionale.
Gli effetti sfuggono ancora in modo completo alle statistiche ufficiali ed ad analisi approfondite, ma i conoscitori della realtà imprenditoriale italiana documentano segnali ben evidenti di sofferenza, tra cui: crescente perplessità nel collocamento dei prodotti agricoli, stagnazione e/o volatilità dei prezzi, aumento dei costi, difficoltà ad individuare diversità di produzione economicamente convenienti, aumento dell’indebitamento, incapacità a finanziare gli investimenti e incertezza per gli investimenti di medio-lungo periodo.
Se si accettano queste premesse di grande complessità, ancora di più le scelte imprenditoriali devono essere attentamente valutate in modo preventivo, considerando le variabili che potranno incidere in modo positivo/negativo sul risultato di gestione.
Sicuramente, uno strumento operativo interessante per perseguire questo scopo è la stima del cosiddetto “punto di pareggio”: è un approccio valutativo in grado di determinare la quantità minima per coprire tutti i costi di produzione, distintamente tra fissi e variabili; è un elemento fondamentale per le scelte strutturali della produzione, rispondendo alla domanda “classica” di ogni imprenditore: meglio investire ed avere soprattutto costi “fissi” (ammortamenti e personale aziendale) o appoggiarsi a imprese “terze” ed avere a bilancio costi “variabili” (materie prime e servizi esterni)?
Si veda una rappresentazione della dinamica del “punto di pareggio”
Riassumendo, gli indicatori espressi secondo parametri distinti (ad esempio, euro/ha, euro/q, q/ha) per quanto riguarda il “punto di pareggio”, sono presentati e commentati in tabelle e diagrammi di flusso: la lettura combinata degli stessi fornisce all’imprenditore un utile strumento interpretativo dei risultati raggiunti, in grado di porre in evidenza il grado di “rischiosità” di una coltura e la convenienza alla semina.
Per approfondire l'argomento, si rimanda all'articolo redatto dal prof. Alessandro Ragazzoni, pubblicato nella rivista n. 06 del mese di giugno 2020 sul sito di ConsulenzaAgricola.it