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È stato pubblicato sulla G.U. n. 172 del 10 luglio 2020 il Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali del 29 aprile 2020 (leggi qui il Decreto), con il quale vengono istituite le linee guida nazionali di prevenzione e contrasto alla diffusione della “cimice asiatica” (Halyomorpha halys).
Il nome attribuito all’insetto ne evidenzia la provenienza. Diffusa in Italia già dal 2012, la cimice asiatica si è rapidamente estesa nelle regioni del Nord, ma, negli ultimi anni, la sua presenza è stata registrata anche in diverse regioni del Centro e Sud Italia.
Le cimici si nutrono a carico dei frutti di piante coltivate, ornamentali e spontanee, determinandone deformazioni, alterazioni della polpa, aborto dei semi, pregiudicando le produzioni delle località in cui è particolarmente diffusa (Emilia-Romagna, Veneto, ecc.).
La difficoltà al contrasto della cimice asiatica, dovuta alla mancanza di antagonisti e a condizioni climatiche particolarmente favorevoli, rischia di compromettere le produzioni agricole del nostro Paese. Con il Decreto del 29 aprile, sono state istituite delle misure di monitoraggio e di intervento per il contrasto alla diffusione di questo insetto.
Il provvedimento muove su quattro direttrici:
I servizi fitosanitari regionali dovranno organizzare il monitoraggio sul territorio di loro competenza, al fine di verificare il grado di presenza della cimice asiatica.
Il monitoraggio dovrà essere concentrato sia su determinati siti, posizionati in prossimità di abitazioni e centri abitati (che agevolano lo svernamento dell’insetto), ove siano presenti siepi, coltivazioni arboree e ornamentali.
Il monitoraggio avverrà sia attraverso l’applicazione di trappole a feromoni, sia attraverso ispezioni visive della vegetazione.
I servizi fitosanitari regionali avranno inoltre il compito di raccogliere i dati relativi ai danni provocati dall’insetto, coinvolgendo le organizzazioni dei produttori.
I servizi fitosanitari regionali dovranno suddividere le aree del proprio territorio in funzione della diversa densità della popolazione della cimice asiatica e, in collaborazione con le strutture tecnico scientifiche locali, prescriveranno le misure di intervento sulle diverse aree attraverso l’utilizzo di:
Le OP e le AOP effettueranno controlli a campione per verificare la corretta implementazione delle strategie di controllo adottate. In particolare, si dovrà verificare l’esecuzione della difesa fitosanitaria e delle pratiche agronomiche mediante la verifica del registro dei trattamenti.
I servizi fitosanitari regionali dovranno attivarsi per divulgare le strategie di controllo definite, nonché i prodotti fitosanitari da utilizzare e le tempistiche da rispettare affinché l’intervento di difesa sia efficace.
Tali informazioni saranno pubblicate sui siti web istituzionali e diffuse in collaborazione con enti appositamente delegati e l’organizzazione di eventi di approfondimento con le imprese agricole.
Al contempo, l’attività informativa delle buone pratiche per contrastare la diffusione della cimice asiatica dovrà essere promossa con istituzioni, cittadini, imprese pubbliche e private.
La cimice asiatica rappresenta una minaccia in grado di compromettere intere produzioni, specie quelle di pregio, rendendole di fatto non commercializzabili. I danni derivanti dalla diffusione della cimice asiatica, ben noti alle imprese dell’Emilia-Romagna, devono indurre tutti gli operatori ad un intervento attento e congiunto e alla verifica dell’effettiva, tangibile, efficacia delle azioni intraprese.