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Il settore agroalimentare rappresenta un’eccellenza del Made in Italy che va preservato, rafforzato e promosso.
Una particolare attenzione deve essere riservata all’origine delle materie prime utilizzate, dato che la qualità è uno degli aspetti per i quali vogliamo distinguerci. Infatti, uno degli elementi che caratterizza un prodotto di qualità è certamente il grado di sicurezza alimentare che il produttore riesce a dimostrare e, soprattutto, a trasmettere al consumatore. Il processo attraverso il quale si determina la sicurezza di un prodotto alimentare prevede la capacità di monitorare ogni aspetto del ciclo produttivo, compresa l’origine dei singoli prodotti utilizzati.
Di recente ha suscitato molto scalpore la notizia di una nota azienda produttrice di conserve di pomodoro, la quale dichiarava di utilizzare “pomodoro 100% italiano” mentre, a quanto pare, veniva miscelato con percentuali rilevanti di pomodoro concentrato proveniente dall’estero. Le conseguenze di tale evento non riguardano unicamente la singola azienda, ma anche un intero territorio; infatti, solo in quello stabilimento produttivo, al momento fermo, sono impiegati normalmente 130 dipendenti e 280 nella stagione del raccolto. Le autorità hanno sequestrato circa 4.500 tonnellate di pomodoro e avviato una serie di indagini, che hanno portato alla scoperta di numerose aziende agricole risultate coinvolte in questo episodio.
La domanda sorge quindi spontanea, come rendere una filiera così complessa (in termini di relazioni e di flussi informativi) sempre più trasparente ed efficiente?
Sicuramente l’innovazione digitale ha portato numerosi vantaggi, come la possibilità di tener traccia efficacemente dell’attività e dei flussi di prodotto, all’interno della singola azienda e dell’intera filiera, con grandi benefici in termini di visibilità, efficienza dei processi e sicurezza per il consumatore finale.
Tra i vari processi che caratterizzano il settore, la tracciabilità alimentare si conferma uno dei primi tre ambiti in cui il digitale sta avendo il maggiore impatto. Si tratta, inoltre, di un’area dove le aziende prevedono investimenti nel futuro: numerose società hanno infatti dichiarato di voler investire in soluzioni innovative nei prossimi anni applicate alla tracciabilità e rintracciabilità alimentare. Anche dal punto di vista dell’offerta di soluzioni si osserva un incremento: infatti, oltre ai classici software verticali dedicati, si stanno sviluppando tecnologie più innovative come la Blockchain, l’Internet of Things e i Data Analytics, che si caratterizzano per la capacità di automatizzare la raccolta dei dati, analizzarli e consentire un maggiore controllo sulla loro veridicità e integrità.
Occorre però evidenziare anche alcune criticità riscontrate durante il tentativo di mantenere una corretta tracciabilità di filiera, quali la mancanza di una profonda comprensione del valore della tracciabilità stessa, una scarsa condivisione dei dati tra i vari sistemi e le difficoltà nell’adottare un reale approccio di filiera.
Il ruolo del digitale è proprio quello di contribuire a ridurre tutte quelle situazioni di criticità, come gli errori nella trascrizione e nella trasmissione dei dati o l’immissione di dati volutamente non veritieri, che possono portare il processo di tracciabilità a non corrispondere alla realtà. Questo è possibile automatizzando la raccolta di dati, ad esempio tramite sensori capaci di acquisire informazioni sia sul campo che sui macchinari agricoli, oppure utilizzando droni dotati di trasmettitori di immagini satellitari. Questo tipo di raccolta e di integrazione dei dati permette alle aziende di rispondere prontamente alle richieste degli enti di certificazione, riducendo così le tempistiche di recupero della documentazione richiesta.
Dobbiamo quindi essere fiduciosi sul fatto che, episodi come quello recentemente accaduto, potranno ridursi drasticamente grazie alla possibilità di utilizzare strumenti che renderanno il controllo sulla filiera sempre più efficiente ed efficace; fino ad arrivare alla digitalizzazione dei processi di raccolta dei dati che consentirà di ridurre al massimo errori e manomissioni nell’inserimento delle informazioni.