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I cambiamenti climatici stanno mettendo a dura prova le aziende agricole, le quali si trovano a fronteggiare eventi atmosferici eccezionali che compromettono le coltivazioni e gli allevamenti.
Con l’intento di operare a favore di tali realtà economiche, il Consiglio dei Ministri, in data 4 agosto 2022, ha previsto il rifinanziamento di una misura posta all’interno del Decreto Aiuti-bis, volta a compensare le imprese agricole danneggiate da manifestazioni atmosferiche quali la siccità, la grandine, le alluvioni o le gelate.
L’intervento economico prevede l’aumento della capienza del Fondo di solidarietà Nazionale istituito dalla Legge n. 102/2004 che, sino ad ora, poteva contare su una dote economica limitata a 13 milioni di euro, non adeguata a soddisfare le esigenze del comparto agricolo.
Il rifinanziamento di 200 milioni di euro, permetterà di rispondere con maggiore efficacia alle necessità delle aziende agricole maggiormente danneggiate, le quali potranno rivolgersi alle rispettive Amministrazioni regionali delegate alla gestione degli indennizzi, alla istruzione delle pratiche ed alla predisposizione delle graduatorie.
Le condizioni per potere accedere a tali sostegni finanziari sono:
Sempre all’interno degli interventi posti in essere per fronteggiare le emergenze atmosferiche troviamo anche la possibilità di anticipare la dichiarazione di “stato di emergenza nazionale” derivante da deficit idrico qualora lo scenario evolva in una situazione emergenziale.
Vengono, inoltre, accelerati e semplificate le modalità di intervento fattivo per la realizzazione di infrastrutture idriche al fine di mitigare con tempestività le conseguenze negative provocate dagli eventi dannosi.
Infatti, la realizzazione puntuale delle opere infrastrutturali e la velocizzazione dei tempi burocratici anche sul versante processuale del contenzioso in essere non potranno che garantire una migliore gestione delle problematiche che affliggono il settore agricolo colpito dall’emergenza climatica.
Tuttavia, non possiamo dimenticare che l’attuale “impianto governativo” soffre anch’esso di una situazione emergenziale, pertanto gli interventi che si possono mettere in pratica sono limitati al disbrigo degli affari correnti e non possono comprendere operazioni di più ampio respiro.
Tra le misure che verranno ereditate dal prossimo esecutivo e che riguarderanno la materia di cui si tratta, ricordiamo anche il Fondo di mutualizzazione (di circa 300 milioni di euro) che, a partire dal prossimo 1° gennaio 2023, permetterà alle aziende agricole sprovviste di copertura assicurativa anti calamità di dotarsi di tale strumento, al fine di garantirsi economicamente in uno scenario di forti cambiamenti climatici provocati dall’accumulo di energia latente dovuto in gran parte dalla presenza dell’anticiclone africano che ha sostituito, negli anni, il più mite anticiclone delle Azzorre.