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Lo scorso 26 ottobre è stato pubblicato il Decreto del Ministero della Transizione Ecologica che dà attuazione agli artt. 11 e 14, comma 1, lett. b), D.Lgs. n. 199/2021 che, in linea con la Missione 2, Componente 2, Investimento 1.4, del PNRR, ha una dotazione di 1,73 miliardi di euro destinata ad incentivare la produzione di biometano anche attraverso la riconversione di impianti di biogas agricoli.
Il Decreto offre una organica riforma degli incentivi per promuovere lo sviluppo di impianti per la produzione di biometano, in grado di applicare i virtuosi criteri dell’economa circolare. Per tale ragione, gli impianti dovranno essere alimentati da matrici agricole e da rifiuti organici, in attuazione della Direttiva n. 2018/2001/UE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili. In linea con il provvedimento vi è anche la riconversione degli attuali impianti di biogas destinati alla produzione di energia elettrica.
Le agevolazioni a disposizione delle imprese sono sia in conto capitale, al fine di sostenere le imprese che effettuano investimenti, sia attraverso l’applicazione di una tariffa agevolata (tariffa incentivante) che sarà riconosciuta per quindici anni a partire dalla data di entrata in esercizio dell’impianto.
I costi ammissibili ai fini del contributo in conto capitale sono definiti all’art. 8 del Decreto in esame e riguardano:
Il contributo in conto capitale è modulato a seconda della tipologia di impianto, in particolare, per ogni specifico investimento è stato disposto massimale di costo ammissibile in funzione anche del dimensionamento dell’impianto. Tali parametri sono riassunti nella tabella riportata nell’allegato 1 dello stesso Decreto (FIG.1).
Tipologia impianti di produzione del biometano |
Capacità produttiva biometano (Cp) |
Costo specifico di investimento massimo [€/Smc/h]
Nuovi impianti |
Costo specifico di investimento massimo [€/Smc/h]
Riconversioni |
Percentuale di contribuzione in conto capitale [%] |
Impianti agricoli |
Cp≤ 100 Smc/h |
33.000 |
12.600 |
40% |
100 Smc/h <Cp≤ 500 Smc/h |
29.000 |
12.600 |
40% |
|
Cp>500 Smc/h |
13.000 |
11.600 |
40% |
|
Impianti alimentati da rifiuti organici |
Qualsiasi |
50.000 |
40% |
Fig. 1 - Allegato 1 - Costo specifico di investimento massimo ammissibile e percentuale di contribuzione riconosciuta in conto capitale.
Per quanto riguarda la tariffa incentivante, in funzione della capacità produttiva dell’impianto, la stessa potrà oscillare tra 62 e 115 euro per MWh e potrà essere cumulata con il contributo in conto capitale.
Le imprese agricole e le imprese che svolgono attività industriali compatibili con la produzione del biometano potranno accedere ai suddetti benefici attraverso delle procedure competitive pubbliche che saranno periodicamente attivate.
Gli impianti agricoli situati in zone vulnerabili ai nitrati dovranno prevedere delle vasche di stoccaggio del digestato, il cui volume possa garantire una capacità pari a trenta giorni di produzione e la relativa copertura a tenuta di gas. Inoltre, come per tutte le altre imprese, dovranno disporre dei titoli abilitativi alla costruzione e all’esercizio dell’impianto, del preventivo di allacciamento rilasciato dal gestore di rete competente e accettato dal soggetto richiedente (nel caso di impianti da connettere alle reti di trasporto e di distribuzione del gas con obbligo di connessione di terzi) e la conformità del prodotto ottenuto ai criteri stabiliti dalla Direttiva n. 2018/2001/UE ai fini del rispetto del principio “non arrecare un danno significativo”.
Il Ministero della Transizione Ecologica, tramite un apposito Decreto, redatto su proposta del GSE, definirà le date e le modalità con cui si svolgeranno le procedure competitive.
Entro il 25 novembre 2022, il Ministero della Transizione Ecologica, su proposta del GSE, con apposito Decreto, definirà le misure applicative contenenti: