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In data 7 giugno c.a. è stata sancita l’intesa tra il MASAF e la Conferenza Stato-Regioni per l’adozione del Piano Nazionale delle Sementi Biologiche, così come previsto dall’articolo 8 della Legge sul Biologico (Legge 9 marzo 2022, n. 23[1]).
Ad annunciarlo è il Sottosegretario con delega all’Agricoltura Biologica, Luigi D’Eramo, il quale ha ribadito come “disporre di sementi di qualità è un presupposto per poter sviluppare una produzione agricola sostenibile e sicura e permettere a questo settore di continuare a crescere”.
In effetti, l’obiettivo principale del Piano è, da un lato, aumentare la disponibilità di semente biologica in termini quantitativi, dall’altro, migliorarne l’aspetto qualitativo, incentivando la produzione e diffusione di materiale propagativo adatto all’Agricoltura Biologica.
Tra gli obiettivi del Piano vi è anche quello di incentivare il ricorso ad attività di miglioramento genetico collaborativo, prevedendo la cooperazione di aziende agricole, agronomi e ricercatori, per lo sviluppo e la diffusione di materiale riproduttivo che risponda alle reali esigenze degli agricoltori biologici.
Tale Piano contribuisce in modo indiretto a ridurre progressivamente il ricorso a sementi convenzionali utilizzati in deroga.
Dal 2017[2], l’Italia dispone della banca dati delle sementi biologiche, un sistema informatico che contiene l’elenco delle specie e delle varietà di sementi e materiale di moltiplicazione ottenuti tramite metodi di produzione biologica. Secondo un sistema semaforico, a seconda delle disponibilità, una specifica varietà di una determinata specie può rientrare nella lista rossa, nella lista verde o nella lista gialla. Nella lista rossa sono ricomprese le specie e le categorie commerciali già disponibili in quantità sufficienti sul mercato nazionale e per cui non sono concesse deroghe. Nella lista verde sono ricomprese le specie e le categorie commerciali non disponibili sul mercato nazionale, per cui è concessa una deroga annuale. Infine, nella lista gialla è contenuto l’elenco di tutte le varietà delle specie non ricomprese nelle precedenti liste per le quali è necessario, tramite la BDS, effettuare una verifica di disponibilità commerciale per la concessione della deroga.
Il suddetto Piano prevede aggiornamenti a cadenza triennale, per permettere un allineamento continuo con le reali esigenze di un comparto in continuo mutamento.
L’adozione del Piano rappresenta un sostegno tangibile al Biologico italiano ed è stata accolta con soddisfazione dai portatori d’interessi.
[1] Legge 9 marzo 2022, n. 23 “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico”.
[2] D.M. n. 15130 del 24 febbraio 2017 “Istituzione della banca dati informatizzata delle sementi e del materiale di moltiplicazione vegetativa ottenuti con il metodo biologico e disposizioni per l’uso di sementi o di materiale di moltiplicazione vegetativa non ottenuti con il metodo di produzione biologico”.