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A partire dal 21 novembre 2023, è possibile chiedere il ristoro del fatturato perso a causa degli eventi alluvionali che hanno colpito il territorio dell’Emilia-Romagna lo scorso mese di maggio.
È, infatti, operativo il contributo a fondo perduto concesso da SIMEST, la società del Gruppo CDP che sostiene l’internazionalizzazione delle imprese italiane.
La nuova misura Ristoro Fatturato, in particolare, prevede la concessione di contributi a fondo perduto a titolo di indennizzo della perdita di reddito registrata dalle imprese:
L’incentivo è attribuito a condizione che le imprese abbiano subito una sospensione totale o parziale dell’attività entro un periodo massimo di sei mesi dalla data in cui si è verificato l’evento alluvionale nel territorio in cui è localizzata l’impresa.
Il ristoro può essere concesso fino al 100% del valore della perdita di reddito registrata, pur entro un importo massimo di 5 milioni di euro per singola impresa.
Dal beneficio, tuttavia, sono espressamente escluse le aziende operanti nei settori dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca.
In attuazione di quanto previsto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), sono state apportate anche alcune modifiche alla misura Ristoro Danni, operativa già dallo scorso mese di giugno.
Tale misura, si ricorda, intende ristorare i danni materiali direttamente cagionati dagli eventi alluvionali dello scorso mese di maggio a immobili, attrezzature, macchinari, automezzi e scorte di magazzino. Il nesso causale diretto con l’evento alluvionale deve essere attestato da un’apposita perizia asseverata, rilasciata da un perito iscritto all’albo.
Il ristoro è riconosciuto in misura pari al:
Al fine di ampliare ulteriormente l’efficacia delle misure a supporto delle imprese, è previsto che il contributo a fondo perduto sia ora concesso, sempre con esclusione dei settori agricoltura, silvicoltura e pesca, alle imprese con un fatturato estero minimo superiore al 3% (in precedenza, invece, la fruizione del beneficio era riservata alle imprese con un fatturato estero superiore al 10% rispetto al fatturato complessivo), che hanno subito una sospensione totale o parziale dell’attività entro sei mesi dall’evento alluvionale.
Inoltre, l’importo massimo del ristoro richiedibile da ciascuna singola impresa è incrementato da 1,5 a 5 milioni di euro.
Ciascuna impresa potrà presentare una sola domanda di contributo per ognuna delle misure di ristoro e l’erogazione avverrà nei 10 giorni successivi all’approvazione da parte del Comitato Agevolazioni, organo presieduto dal MAECI che amministra le risorse utilizzate per i ristori.
Le misure in esame completano l’attuazione del pacchetto speciale di misure di finanza agevolata predisposto dalla Farnesina insieme a SIMEST per sostenere le aziende esportatrici colpite dall’alluvione dello scorso mese di maggio. A tal fine è attiva anche una riserva da 400 milioni di euro per l’accesso allo strumento della Transizione Digitale ed Ecologica, a valere sul Fondo 394/81 che SIMEST gestisce sempre per conto della Farnesina.
La misura, rivolta non solo alle imprese esportatrici ma anche alle aziende della filiera produttiva, prevede condizioni dedicate, con accesso a una quota a fondo perduto del 10%, e possibilità di destinare il 90% del finanziamento a spese per il rafforzamento patrimoniale.