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Il Ministero dell’Agricoltura ha pubblicato il bando per i contributi sulle polizze agevolate delle produzioni vegetali per l’anno 2023.
La riduzione delle spese ammissibili e della percentuale di contribuzione rispetto agli anni passati potrebbero indurre molte imprese a riconsiderare l’opportunità di assicurarsi. Paradossalmente l’effetto sarebbe in controtendenza con gli obblighi assicurativi in relazione ai danni catastrofali proposti come obbligo per gli altri settori produttivi.
Il MASAF, con il Decreto n. 643065 del 21 novembre 2023, ha pubblicato l'Avviso pubblico con il quale si dà avvio all’iter della procedura per richiedere il rimborso parziale dei costi assicurativi. Il Provvedimento, per la campagna assicurativa 2023, stanzia 295.278.000 milioni di euro.
La scadenza per la presentazione della domanda di sostegno è fissata 31 dicembre 2024. A seguito di tale invio si otterrà la determinazione e concessione del contributo a cui seguirà apposita domanda di pagamento, finalizzata alla richiesta di erogazione del contributo accordato.
Così come si legge nell’art. 3 del Decreto, possono presentare domanda di contributo le imprese agricole in possesso, già alla presentazione della manifestazione d’interesse, dei seguenti requisiti soggettivi:
Il bando prevede tre combinazioni di rischi assicurabili:
In caso di adesione a polizze agevolate collettive, l’intero ammontare del contributo pubblico non deve essere destinato a coprire costi di gestione o ad altri costi connessi alle operazioni del Condifesa.
L’art. 21 dell’Avviso espone le modalità di calcolo e di erogazione del contributo, prevedendo un contributo pubblico pari al 40% della spesa ammessa, inferiore rispetto a quanto previsto nel PGRA 2023 dove era prevista una contribuzione fino al 70%.
Il contributo scende al 37% per le polizze che coprono solo due delle avversità ammesse.
Il contributo pubblico, sulla base del territorio in cui ricadono le aziende beneficiarie (CUAA beneficiario), è così suddiviso:
Considerando che le aliquote usualmente garantite negli ultimi anni prevedevano un rimborso compreso tra il 60 e il 70% della spesa sostenuta, è evidente che il costo a carico dell’agricoltore crescerà in maniera importante fino a rendere antieconomico lo strumento assicurativo.