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Il mondo agricolo è spesso un labirinto di terminologie giuridiche e pratiche contrattuali che possono risultare complesse per i non addetti ai lavori. Tra queste, spicca il contratto di compartecipazione agraria, un accordo atipico che merita un'analisi attenta e dettagliata.
Innanzitutto, è importante comprendere che il contratto di compartecipazione agraria si distingue per il breve periodo di tempo in cui viene stipulato. Durante questo periodo, il compartecipante presta il suo contributo manuale alla coltivazione del terreno di proprietà del concedente, in cambio della divisione dei prodotti ottenuti.
Ma attenzione: questo tipo di contratto non si limita al solo lavoro manuale. Il compartecipante deve anche contribuire con capitale, attrezzature e partecipare alle spese di coltivazione. Se il suo contributo si limita al lavoro manuale senza alcun investimento nella coltivazione del terreno, il suo ruolo potrebbe essere equiparato a quello di un dipendente.
Anche se il compartecipante non è responsabile delle perdite di gestione, che rimangono a carico del concedente, deve essere consapevole del rischio di non ottenere la sua parte dei prodotti. D'altra parte, il concedente non può limitarsi a mettere a disposizione il terreno; deve partecipare attivamente alla coltivazione, altrimenti il contratto potrebbe essere considerato un semplice affitto agrario.
Altro aspetto da tenere a mente riguarda la stagionalità delle colture che possono essere oggetto di questo accordo.
Tuttavia, è importante notare che la compartecipazione agraria stagionale non è applicabile se si coltivano ripetutamente le stesse colture senza interruzioni significative. La durata del contratto non può superare di molto il ciclo colturale della pianta stagionale, e sicuramente non può coincidere con l'intero anno agricolo.
Il contratto di compartecipazione agraria stagionale deve essere redatto per iscritto, specificando chiaramente la quota di prodotti spettante a ciascuna parte. Se non diversamente concordato, questa quota è presunta essere divisa equamente tra concedente e compartecipante.
Tuttavia, le parti possono concordare diversi metodi per determinare le quote di prodotti dovute, anche basandosi sull'effettivo contributo di ciascuna parte durante il ciclo colturale.
In conclusione, quando si stipula un contratto di compartecipazione agraria, è fondamentale considerare i suoi tre elementi costitutivi: l'oggetto del contratto deve essere una coltura stagionale, la durata del contratto deve corrispondere al ciclo colturale e la direzione e organizzazione dell'attività devono essere gestite in comune da concedente e compartecipante. Solo rispettando tali criteri si può evitare che il contratto venga riqualificato in altro tipo di accordo giuridico.
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