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Redazione
pacchetto-ortofloro-plus Pianificare bene gli investimenti per accedere agli incentivi PNRR sull’agrivoltaico

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la produzione di energia da fonti rinnovabili rappresenta una delle priorità del pnrr in quanto assolve sia all’esigenza ambientale di ridurre le emissioni dannose per il clima e l’ambiente, sia alla necessità di ridurre la dipendenza del nostro paese dalle forniture estere di energia. la produzione di energia fotovoltaica, se ben progettata, può essere compatibile con le attività agricole, non solo evitando la riduzione delle produzioni, ma anche consentendo di ridurre il fabbisogno idrico-energetico e al contempo migliorare la qualità del suolo, garantendo anche un’adeguata produzione di energia. per queste ragioni, il pnrr ha assegnato oltre un miliardo di euro per promuovere la diffusione di impianti che combinano la produzione agricola con quella fotovoltaica (agro-voltaici). l’obiettivo è quello di sviluppare un modello di business innovativo che si traduce nella combinazione di produzione di energia elettrica con la coltivazione agricola, in modo da massimizzare l’efficienza dei terreni e la sostenibilità dell’intero processo produttivo, riducendo i costi di approvvigionamento energetico del settore e, al contempo, migliorare le prestazioni climatiche e ambientali, con una diminuzione potenziale di 0,8 milioni di tonnellate di co2. per poter accedere agli incentivi previsti dal pnrr, gli impianti dovranno prevedere un sistema di monitoraggio al fine di garantire la realizzazione di progetti che generino benefici sia per la produzione di energia che per lo svolgimento delle attività agricole, valutandone gli effetti nel tempo. infatti, l’impianto agrivoltaico, oltre a garantire la continuità delle attività di coltivazione e allevamento, ai fini dell’ottenimento degli incentivi, dovrà prevedere il monitoraggio del microclima, il risparmio idrico, il recupero della fertilità del suolo, la resilienza ai cambiamenti climatici e la produttività agricola per i diversi tipi di colture. possono accedere a questa misura:. gli imprenditori agricoli come definiti dall'art. 2135 del c.c. (in forma individuale o societaria, anche cooperativa), società agricole, come definite dal d.lgs. 99/2004, nonché consorzi costituiti tra due o più imprenditori agricoli e/o società agricole imprenditori agricoli, ivi comprese le cooperative agricole che svolgono attività di cui all'art. 2135 del c.c. e le cooperative o loro consorzi (art. 1, c. 2, del d.lgs. 228/2001) ed associazioni temporanee d'imprese agricole;. le associazioni temporanee d'imprese che includono almeno un soggetto di cui al punto precedente. sono previste due tipologie di incentivo:. un contributo in conto capitale, fino al 40% dei costi ammissibili;. l’accesso ad una tariffa incentivante per la quantità di energia elettrica prodotta e consegnata alla rete. gli incentivi non sono cumulabili con altri incentivi pubblici o regimi di sostegno comunque denominati destinati ai medesimi progetti. ai fini dell'accesso alle procedure, gli impianti devono rispettare i seguenti requisiti:. avere l'autorizzazione per la costruzione e l'esercizio dell'impianto;. avere ottenuto l'approvazione definitiva per la connessione dell'impianto alla rete elettrica;. rispettare i requisiti specificati nell'allegato 2, lettera a), del decreto di riferimento;. garantire la continuità delle attività di coltivazione agricola o pastorale sul terreno su cui verrà realizzato l'impianto;. costruire gli impianti con componenti nuovi e conformi alle normative nazionali ed europee sulla tutela ambientale, rispettando il principio di non causare danni significativi;. dimostrare la capacità finanziaria ed economica del soggetto coinvolto nell'intervento, includendo la redditività attesa e la capacità finanziaria ed economica del gruppo societario di appartenenza. questo può essere attestato da una dichiarazione di un istituto bancario o dall'impegno dello stesso istituto a finanziare l'intervento. nel caso di associazioni temporanee di imprese, la dichiarazione può riferirsi anche a uno solo dei soggetti che compongono l'associazione. il business plan non dovrà tener conto solo degli aspetti economici, ma dovrà anche indicare sotto il profilo agronomico come gli obiettivi di produttività e miglioramento delle condizioni del suolo saranno monitorate, evidenziando i risultati attesi nel medio e lungo periodo. un business plan che illustri accuratamente il progetto, la sua sostenibilità economica ed ambientale, consente, già in fase progettuale di definire i confini dell’investimento, monitorando gli obiettivi, passo dopo passo, entro termini definiti, codificando la documentazione e la reportistica utile a dimostrare il rispetto dei requisiti economici e ambientali che il pnrr richiede. redazione ©riproduzione riservata
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