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In Italia la superficie coltivata secondo metodi bio destinata ad uva da vino e da tavola ha superato quota 66 mila ettari, quasi l’11% della superficie vitata nazionale, e altri 37 mila ettari sono attualmente in conversione, per un totale di 103 mila, quindi potenzialmente il 16% della superficie italiana.
Tale aumento ha determinato la necessità di un nuovo regolamento in materia: il Reg. UE 2018/848 del 30 maggio 2018 che abroga l’attuale quadro normativo ed entrerà in vigore il 1° gennaio 2021.
Questo testo tratta l’insieme della produzione biologica e non soltanto del settore bio vitivinicolo.
Si riportano di seguito alcune novità introdotte dalla normativa e alcune conferme:
Per quanto riguarda l’aspetto del vino biologico viene ribadito che dovrebbe essere prodotto interamente a partire da materie prime biologiche, con la sola aggiunta di alcune sostanze autorizzate e, a tal proposito, viene riportato l’elenco delle pratiche, dei procedimenti e dei trattamenti enologici autorizzati e di quelli vietati.
Poiché Il Regolamento prevede che sia di competenza della Commissione adottare atti in cui si possono modificare l’elenco delle pratiche e trattamenti enologici autorizzati per il vino biologico, è stato istituito un tavolo di lavoro “Tecniche e pratiche enologiche” con lo scopo di individuare le principali proposte di modifica considerate prioritarie per quanto riguarda le pratiche enologiche autorizzate.
L’obiettivo finale è quello di confrontarsi con gli altri Paesi produttori dell’Ue con il tentativo di difendere le stesse proposte.