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pacchetto-ortofloro-plus Il nuovo regolamento UE sull’agricoltura biologica

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in italia la superficie coltivata secondo metodi bio destinata ad uva da vino e da tavola ha superato quota 66 mila ettari, quasi l’11% della superficie vitata nazionale, e altri 37 mila ettari sono attualmente in conversione, per un totale di 103 mila, quindi potenzialmente il 16% della superficie italiana. tale aumento ha determinato la necessità di un nuovo regolamento in materia: il reg. ue 2018/848 del 30 maggio 2018 che abroga l’attuale quadro normativo ed entrerà in vigore il 1° gennaio 2021. questo testo tratta l’insieme della produzione biologica e non soltanto del settore bio vitivinicolo. si riportano di seguito alcune novità introdotte dalla normativa e alcune conferme:. il logo della produzione biologica europea potrà essere accompagnato, oltre che dall’indicazione d’origine, anche dalla regione purché il 95% della materia agricola sia ivi prodotta. vengono autorizzati i raggruppamenti di piccoli produttori dell’unione europea per i quali il costo della certificazione sarebbe troppo pesante. viene mantenuto il principio di una verifica di conformità con cadenza annuale, oltre ad una percentuale minima di controlli a campione. per quanto riguarda l’aspetto del vino biologico viene ribadito che dovrebbe essere prodotto interamente a partire da materie prime biologiche, con la sola aggiunta di alcune sostanze autorizzate e, a tal proposito, viene riportato l’elenco delle pratiche, dei procedimenti e dei trattamenti enologici autorizzati e di quelli vietati. poiché il regolamento prevede che sia di competenza della commissione adottare atti in cui si possono modificare l’elenco delle pratiche e trattamenti enologici autorizzati per il vino biologico, è stato istituito un tavolo di lavoro “tecniche e pratiche enologiche” con lo scopo di individuare le principali proposte di modifica considerate prioritarie per quanto riguarda le pratiche enologiche autorizzate. l’obiettivo finale è quello di confrontarsi con gli altri paesi produttori dell’ue con il tentativo di difendere le stesse proposte. gsa studio ©riproduzione riservata
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