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pacchetto-ortofloro-plus Gli adempimenti legati al deposito fiscale

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il vino è un prodotto sottoposto ad accisa e può essere prodotto in stabilimenti gestiti in regime di deposito fiscale, in cantine e stabilimenti di produzione; in impianti di condizionamento e di deposito che effettuano movimentazioni intracomunitarie. di seguito rispondiamo ai principali quesiti che ci vengono rivolti in materia. definizioni. prima di iniziare, è opportuno riportare alcune definizioni, utili ad una migliore comprensione di quanto segue. in particolare, si intende per:. accisa: l'imposizione indiretta sulla produzione e sui consumi prevista con la denominazione di imposta di fabbricazione o di consumo;. prodotto sottoposto ad accisa: il prodotto al quale si applica il regime fiscale delle accise;. prodotto soggetto od assoggettato ad accisa: il prodotto per il quale il debito d'imposta non è stato ovvero è stato assolto;. deposito fiscale: l'impianto in cui vengono fabbricate, trasformate, detenute, ricevute o spedite merci sottoposte ad accisa, in regime di sospensione dei diritti di accisa;. depositario autorizzato: il soggetto titolare e responsabile della gestione del deposito fiscale;. regime sospensivo: il regime fiscale applicabile alla fabbricazione, alla trasformazione, alla detenzione e alla circolazione dei prodotti soggetti ad accisa, fino al momento dell'esigibilità dell'accisa o del verificarsi di una causa estintiva del debito d'imposta. chi può istituire un deposito fiscale? secondo il testo unico delle accise (tua)[1], articolo 28, il regime di deposito fiscale è:. obbligatorio per cantine e stabilimenti con produzione &> 1.000 hl/anno nella media degli ultimi cinque anni (anche se non effettuano movimentazioni intracomunitarie);. consentito per impianti di condizionamento e di deposito che effettuano movimentazioni intracomunitarie (anche se con produzione & il d.l. 504/1995, articolo 5, definisce che la fabbricazione, la lavorazione, la trasformazione e la detenzione dei prodotti soggetti ad accisa ed in regime sospensivo sono effettuate in regime di deposito fiscale. sono escluse dal predetto regime le fabbriche di prodotti tassati su base forfettaria. cosa identifica un deposito fiscale? l'istituzione del deposito fiscale è autorizzata dall'agenzia delle dogane e dei monopoli ed è subordinata al rilascio di una licenza apposita (licenza fiscale). tali licenze sono rilasciate prima dell'inizio dell'attività, hanno validità illimitata e sono soggette al pagamento di un diritto annuale. inoltre, a ciascun deposito fiscale è attribuito un codice di accisa, costituito da tredici caratteri alfanumerici (es. it 00 fi a 12345 z). la licenza di esercizio assume come numero identificativo il codice accisa. il depositario è obbligato, fatte salve le disposizioni stabilite per i singoli prodotti, a prestare cauzione nella misura del 10% dell'imposta che grava sulla quantità massima di prodotti che possono essere detenuti nel deposito fiscale, in relazione alla capacità di stoccaggio dei serbatoi utilizzabili e, in ogni caso, l'importo della cauzione non può essere inferiore all'ammontare dell'imposta che mediamente viene pagata alle previste scadenze. quale documento di trasporto deve essere utilizzato? il depositario autorizzato italiano che cede il vino a soggetto passivo d'imposta di altro paese ue deve emettere il daa telematico (e-ad). detto documento deve essere emesso nei confronti di uno dei seguenti soggetti:. deposito fiscale autorizzato;. destinatario registrato (munito di codice di accisa);. destinatario registrato che intende ricevere solo occasionalmente prodotti soggetti ad accisa (autorizzato per un unico movimento e per una quantità prestabilita di prodotti provenienti da un unico soggetto speditore, il quale ha provveduto a garantire o a pagare l'accisa nel suo paese e ha inviato l'apposita autorizzazione al cedente italiano). quali sono le registrazioni necessarie? il d.m. 153/2001, all'articolo 7, definisce la contabilità del depositario autorizzato. fatte salve le disposizioni specifiche per i singoli prodotti, il depositario autorizzato esercente impianto di fabbricazione di prodotti da sottoporre ad accisa tiene, conformemente alle istruzioni impartite dall'agenzia:. un registro di carico e scarico delle materie prime e dei prodotti semilavorati introdotti od estratti dal deposito;. un registro di carico e scarico dei singoli prodotti finiti sottoposti ad accisa;. un registro delle singole partite ricevute e spedite in sospensione d'accisa nel quale sono riportati anche i dati relativi all'appuramento delle partite spedite nonché, giornalmente, l'ammontare della cauzione dovuta sulle spedizioni non ancora appurate. nello specifico, le registrazioni relative all'esercizio di un deposito fiscale di vino sono le seguenti:. spedizione intra-ue: emissione e-aad telematico, registrazione su registro delle partite di vino ricevute e spedite in sospensione d'accisa;. spedizione extra-ue (esportazione) con dogana di uscita non nazionale: prevede la stessa procedura sopraindicata, con, in aggiunta, la comunicazione allo spedizioniere del n. arc da inserire nel campo 44 della dichiarazione doganale;. mensilmente: trasmissione del prospetto riepilogativo delle movimentazioni mediante telematizzazione delle accise;. annualmente: versamento del diritto di licenza per l'anno successivo; trasmissione dei prospetti relativi all'inventario delle materie prime, dei prodotti semilavorati e dei prodotti finiti; il bilancio di materia, con l'indicazione delle rese di lavorazione; il bilancio energetico con l'indicazione dei consumi di energia elettrica e dei combustibili; il prospetto riepilogativo della produzione e della movimentazione dei prodotti sottoposti ad accisa (entro il quindicesimo giorno successivo al termine dell'anno cui si riferisce). quali codici contraddistinguono i prodotti vitivinicoli? esistono dei codici da utilizzare nei documenti di trasporto nel caso di depositi fiscali, in particolare: il codice taric (codice numerico di dieci cifre) si applica alle operazioni di importazione, mentre per le esportazioni e per gli scambi intracomunitari può essere usato il codice di nomenclatura combinata (nc - codice numerico di otto cifre). quindi è obbligatorio istituire il regime di deposito fiscale con produzioni superiori a 1.000 hl/anno, nella media degli ultimi cinque anni. è facoltativo per coloro che producono meno di tale quantità, nel caso di movimentazioni intracomunitarie. tale deposito possiede una licenza fiscale e un codice di accisa. il documento che attesta le movimentazioni dei prodotti vitivinicoli è il daa elettronico e tali prodotti sono contraddistinti da un codice (taric o nc). [1] decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504. gsa studio ©riproduzione riservata
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