Articoli
Tutti gli aggiornamenti, gli approfondimenti e i casi pratici analizzati e realizzati dai nostri esperti in materia agricola, fiscale, economica e del lavoro.
Dopo l’approvazione del 6 aprile scorso dalla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, il Governo è stato invitato dalla Commissione Bilancio a predisporre una relazione tecnica per rispondere ai numerosi rilievi, sia sul piano della compatibilità con le norme dell’Unione Europea, sia sul piano della copertura finanziaria.
La relazione tecnica è pronta e dovrebbe sciogliere le riserve e permettere ai deputati di approvare direttamente il Testo in sede Legislativa.Si riassumono i principali contenuti della proposta di Testo unificato.
Per cominciare è stato riconosciuto «il vino e i territori viticoli» come patrimonio culturale nazionale da salvaguardare in virtù della loro specificità e del loro valore.
E’ stata posta particolare attenzione ai vitigni autoctoni italiani, alla cui tutela e valorizzazione sono stati destinati i fondi derivanti dai proventi delle sanzioni dovute alle violazioni in materia di potenziale vitivinicolo.
Via alle semplificazioni. Sono state poi introdotte novità normative in tema di comunicazioni, di semplificazioni, relativamente al ruolo del Sian, al riallineamento delle pratiche enologiche, all’uso delle fecce, alla resa per ettaro esprimibile anche in ettolitri, alla disciplina in materia di aceti, di recipienti e contrassegni e alle modalità di controllo.
La novità sarà anche per i sistemi di tracciabilità delle Doc e Igt. Si apre, infatti, alla possibilità di utilizzare sistemi telematici di controllo e tracciabilità alternativi alla fascetta che attraverso l’apposizione in chiaro di un «codice alfanumerico univoco non seriale o di altri sistemi informatici equivalenti» rende possibile l’identificazione di ogni singolo recipiente immesso sul mercato.
Sono state previste le sanzioni per i beneficiari che non utilizzano le autorizzazioni assegnate e per coloro che rinunciano all’autorizzazione anche se la superficie assegnata è superiore al 50% di quella richiesta.
L’istituto del ravvedimento operoso è una novità per il settore vitivinicolo e consente al produttore di sanare, di propria iniziativa, eventuali irregolarità derivanti dalla ritardata o mancata presentazione di dichiarazioni, denunce e simili, alle scadenze previste.
Mediante, quindi, il ravvedimento operoso, gli operatori che si rendono conto di un’omessa o incompleta denuncia, dichiarazione, comunicazione possono, mediante il pagamento di una quota ridotta della sanzione, stabilita nel Testo, procedere di propria iniziativa a sanare l’irregolarità, dandone comunicazione contestuale all’Autorità di controllo.