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ConsulenzaAgricola.it sta organizzando l’annuale appuntamento che come sempre si avvarrà della partecipazione degli esperti più qualificati, a cui quest’anno si aggiunge la prestigiosa presenza del professor Stefano Zamagni. Per Luciano Mattarelli, fondatore e direttore scientifico di ConsulenzaAgricola.it, il mondo agricolo italiano deve essere messo nella condizione di sfruttare le grandi opportunità offerte anche dalla globalizzazione
Forlì, 20 settembre 2019 - Un evento che, crescendo nel tempo, da circa 30 anni è diventato un appuntamento fisso e irrinunciabile per il mondo agricolo ed economico-fiscale italiano.
Un evento che da piccola riunione tra colleghi di lavoro si è via via trasformato in un grande e importante convegno, quest’anno in calendario per il prossimo 18 dicembre al Palacongressi di Rimini.
Stiamo parlando del Convegno sulle Novità Economico-Fiscali 2020 organizzato come ogni anno da ConsulenzaAgricola.it, il portale di informazione online specializzato nel settore dell’agricoltura, fondato da Luciano Mattarelli che ne è anche direttore scientifico.
Anche quest’anno il convegno vanterà la presenza dei maggiori esperti nazionali come Stefano Zamagni, Economista presso l’Università di Bologna e Presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali; Angelo Frascarelli, Docente di Politica agroalimentare all’Università di Perugia; Michele Vietti, già Vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura; Maurizio Leo, Docente presso la Scuola nazionale dell’amministrazione – Presidenza del Consiglio dei Ministri e Editorialista de Il Sole 24 Ore; Gian Paolo Tosoni, Tributarista e Editorialista de Il Sole 24 Ore.
Un appuntamento, quello del Convegno di dicembre, che ogni anno si rinnova e che vede crescere la platea dei partecipanti. Com’è nata questa idea e quali sono gli obiettivi che si pone?
“È vero – risponde Luciano Mattarelli – penso a quell’incontro tra amici di una trentina d’anni fa quando per discutere dei problemi dell’agricoltura ci sedemmo quasi per caso intorno a un tavolo. Da allora, senza nemmeno programmarlo, ogni anno ci siamo ritrovati con lo stesso obiettivo ma con un numero sempre crescente di colleghi e persone interessate all’argomento, fino ad arrivare ai nomi e ai numeri di oggi: professionisti di chiara fama e una platea che anche lo scorso anno ha sfiorato le 500 unità, obiettivo che intendiamo centrare anche quest’anno insieme a quello che è lo scopo del Convegno: favorire un momento di aggregazione tra professionisti di altissimo livello del settore e imprenditori agricoli per uno scambio di opinioni e per un confronto costruttivo in un clima di grande familiarità. Visti i risultati ottenuti negli anni credo che l’obiettivo sia stato centrato in pieno”.
Dove sta andando l’agricoltura italiana?
“Verso un paradigma e un’organizzazione diversi da quella degli ultimi 50 anni. Siamo passati dall’agricoltura tradizionale a quella industriale, multifunzionale, sostenibile e, oggi, smart. Innovazione, diversificazione, sostenibilità, salute e creazione del valore, sono queste le strategie vincenti. E qui si apre un grande capitolo che dovrebbe partire da una maggiore capacità di sfruttare le opportunità offerte dalle attività connesse all’agricoltura. Parlo di trasformazione, agriturismo, qualità, innovazione nei processi e nei prodotti, ma soprattutto dei due driver del cittadino/consumatore di oggi: ambiente e salute. Nel mondo globalizzato l’Italia non può competere sui prezzi delle commodity, può farlo con prodotti/servizi diversificati, innovativi e di valore. Le parole chiave della nuova agricoltura sono agrifoodtech, precision farming, robotics, IoT, blockchain for safety food, smart labelling, sustainable packaging, organic waste ricicling, carbon foot print, water foot print, social foot print”.
Quali sono le maggiori criticità fiscali e normative che il comparto agrozootecnico italiano deve affrontare?
“È difficile dare una risposta. Esistono principi che non prevedono scelte diverse da quelle finora adottate e il clima di grande incertezza che viviamo spesso non aiuta. Ma su un aspetto non esistono dubbi: la tassazione in agricoltura deve continuare a essere basata sulle rendite e non sui redditi. Sarebbe sbagliato vedere in questo sistema una difesa degli evasori, tutt’altro. La tassazione catastale risponde al duplice interesse del contribuente e dello Stato: per il primo si traduce in una semplificazione, per il secondo in un incasso certo. Se l’obiettivo è quello di aumentare la tassazione in agricoltura lo si faccia, purchè rimanga all’interno di questo sistema in un meccanismo che preveda solo il cambio delle categorie economiche”.
Qual è il contributo che una struttura come ConsulenzaAgricola.it può dare alla semplificazione della normativa fiscale?
“Il nostro obiettivo è quello di accrescere la conoscenza per facilitare la capacità degli operatori a sfruttare praticamente in tempo reale le opportunità che si presentano, creando al contempo le condizioni per trovare la giusta risposta a problemi diversi. ConsulenzaAgricola.it non fa e non vuole fare concorrenza a nessuno e tantomeno alimentare conflittualità con strutture più o meno analoghe. ConsulenzaAgricola.it è un’alternativa che attraverso una struttura organizzata vuole fornire risposte tempestive e professionali grazie alla sua specializzazione in tutti i settori dell’agricoltura legata all’innovazione, alla tecnologia, alla formazione dei nostri collaboratori. Abbiamo la presunzione di pensare che le nostre risposte ai problemi del settore agrozootecnico devono essere tenute nella giusta considerazione dal legislatore. Io ho sempre creduto e scommesso a livello professionale nel mondo dell’agricoltura e dei contadini, una scommessa che credo di aver vinto e che è nata quando, in tempi non sospetti suscitando lo scetticismo di molti, ho legato innovazione e tecnologia al settore. Un progetto ritenuto dai più irrealizzabile che purtroppo avvalora l’idea, da sempre diffusa, che il contadino - come mi piace chiamarlo - deve rimanere ignorante. Non è così. Un esempio vale per tutti. Se ai contadini avessero spiegato bene le opportunità della Legge di Orientamento del 2002 oggi avremmo un’intera categoria di veri imprenditori, a fronte di un più modesto 30%”.
Cos’è per Luciano Mattarelli un vero imprenditore?
“Una persona che non teme di affrontare i mercati, le novità e che sa investire. Io ci credo e continuerò a crederci”.