Articoli
Tutti gli aggiornamenti, gli approfondimenti e i casi pratici analizzati e realizzati dai nostri esperti in materia agricola, fiscale, economica e del lavoro.
La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità di qualsiasi disposizione di legge che condizioni l’esenzione Imu dell’abitazione principale alla convivenza con l’altro coniuge, produce effetti anche ai fini del pagamento dell’imposta dovuta per l’anno in corso. L’articolo 5 decies del Dl 146/2021, aveva modificato l’articolo 1, comma 741, legge 160/2019 – contenente la riforma dell’Imu entrata in vigore nel 2020 – stabilendo che in tutti i casi di doppia residenza dei coniugi, sia all’interno dello stesso Comune che in Comuni differenti, i contribuenti possono scegliere una sola casa di abitazione principale ai fini dell’esenzione. La Corte ha dunque ristabilito il diritto all’esenzione per ciascuna abitazione principale delle persone sposate o in unione civile e però ha ritenuto «opportuno chiarire» che le dichiarazioni di illegittimità costituzionale non determinano, in alcun modo, una situazione in cui le cosiddette “seconde case” ne possano usufruire. Da questo punto di vista, le dichiarazioni di illegittimità costituzionale mirano a responsabilizzare «i comuni e le altre autorità preposte ad effettuare adeguati controlli», controlli che «la legislazione vigente consente in termini senz’altro efficaci».