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I rapporti fra banche e imprenditori agricoli

19 feb 2014 | Circolare n. 37/2014

I rapporti fra banche e imprenditori agricoli

 

Il problema del credito alle imprese è sicuramente una delle questioni più importanti per il rilancio del nostro sistema produttivo. 
Il mondo dell’agricoltura oggi è sicuramente uno dei settori più corteggiati dal sistema bancario; lo dimostrano le sofferenze molto basse, la voglia di questi imprenditori di investire nella loro attività, il riavvicinamento dei giovani alle attività agricole.

A differenza degli altri settori, l’imprenditore agricolo però non è ancora entrato nelle nuove logiche creditizie ed assume ancora un comportamento verso gli istituti di credito che non è più il linea con le nuove regole imposte dalla normativa e dal mercato. 

Esiste ancora la brutta abitudine di affidarsi contemporaneamente a più banche e questo modo di operare causa una dispersione delle informazioni che riverberano negativamente sulle condizioni applicate e sulle concessioni di credito. 

Il  rating  non  è  ancora  entrato  nella  logica  dell’imprenditore  agricolo  che ritiene ancora fondamentale la conoscenza diretta della persona da parte del funzionario di riferimento, non sapendo invece che a fronte di un rating scadente la banca deve fare accantonamenti più elevati. 

Tale situazione determina inevitabilmente da parte delle banche una maggior selezione della clientela ovvero dare priorità a quei clienti che hanno non solo una  situazione  patrimoniale  adeguata,  ma  anche  una  strategia imprenditoriale appropriata con obiettivi certi e prospettive reali. 

Inoltre,  le  nuove  dinamiche  bancarie  non sono conosciute e  quindi  molti danno troppa importanza al loro fatturato non sapendo che sulle valutazione delle banche questo elemento incide al massimo per il 20% quando si devono prendere decisioni sulla concessione del credito. 

Quello che effettivamente conta invece è la situazione andamentale e cioè il corretto utilizzo dei fidi, la puntualità nei pagamenti dei mutui e dei fornitori, la solvibilità della clientela, la reale capacità di restituire le somme ricevute a prestito, le indicazioni fornite dalla centrale rischi.

Non meno importanti sono i rapporti con il proprio istituto di credito, che devono essere basati su trasparenza e correttezza in modo da mantenere relazioni soddisfacenti per entrambi.

 



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