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Agricoltori e redditometro, come difendersi

Gli agricoltori sono particolarmente esposti al nuovo redditometro, infatti i contribuenti che operano in agricoltura sono generalmente quelli più accertati in modo sintetico, poiché i loro redditi, determinati su base catastale, sono spesso apparentemente incongruenti con le spese sostenute.

Il nuovo strumento messo a punto dal fisco è applicabile dall’anno 2009 ed è finalizzato a ricostruire i redditi effettivi del contribuente  attraverso l’analisi delle spese dallo stesso sostenute. 

Se il reddito dichiarato è inferiore di oltre 1/5 rispetto a quello ricostruito con il nuovo redditometro, l’Ufficio invia al contribuente l’invito a comparire affinché possa essere giustificato il predetto scostamento. 

Fin da questa prima fase è opportuno impostare una attenta difesa idonea ad evitare l’emissione del successivo avviso di accertamento. Innanzitutto il contribuente può dimostrare che le spese sono state sostenute con redditi esenti, soggetti a ritenuta alla fonte, oppure con somme derivanti da disinvestimenti o elargite da soggetti terzi (ad esempio uno studente che ha acquistato l’auto con i soldi dei genitori). 

Oltre a ciò, bisogna tenere in considerazioni il fatto che l’agricoltore ha dichiarato  i  redditi  su  base  catastale;  pertanto  l’Ufficio  dovrà  verificare  il volume d’affari IVA che può rappresentare un termine di valutazione del potenziale reddito effettivo. Il volume d’affari dovrà essere rettificato con i proventi non soggetti all’imposta (contributi PAC, soccida monetizzata, ecc..) e diminuito  dei  costi  non  IVA,  quali  le  spese  per  il  personale,  i  contributi consortili, le spese per assicurazioni ecc. 

Infine, occorre evidenziare che avere redditi adeguati a coprire le spese sostenute potrebbe non essere sufficiente per evitare l’accertamento. Infatti , l’Agenzia pretende che tali spese siano state effettivamente sostenute con i proventi  dell’attività  agricola,  diversamente  disconosce  la  copertura  della spesa. Al fine di evitare tale problematica è necessario che l’Agricoltore organizzi la propria gestione finanziaria in modo corretto. Ad esempio, se l’azienda agricola è gestita da una società semplice ed il socio agricoltore acquista una autovettura personale, oppure un appartamento per il figlio, non deve far fronte a tali spese attingendo dal conto bancario della società, ma è necessario far transitare gli utili della gestione agricola direttamente sul conto dei soci per poi provvedere a sostenere direttamente le spese inerenti ai loro beni personali. Infatti, solo in questo modo è possibile superare ogni eccezione dell’Ufficio e dimostrare che le spese sono state sostenute con i proventi dell’attività agricola.

 

 



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