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Pronte le lettere per il nuovo redditometro

Sono pronte le lettere da inviare ai contribuenti con palesi discrepanze fra i redditi dichiarati ed il tenore di vita condotto.
Gli avvisi saranno ridotti da 35.000 a 20.000 e nel mirino del fisco finiranno le persone fisiche con gli scostamenti 2009 più rilevanti e cioè coloro che hanno sostenuto spese incompatibili con il reddito dichiarato per quell'anno. 

L'Amministrazione  finanziaria  ha  anche  predisposto  un  fac- simile di quello che sarà un vero e proprio invito a comparire, con tanto di possibili sanzioni per chi non si presenterà o fornirà risposte incomplete o non lo farà affatto.

Allegato alla lettera ci sarà un prospetto personalizzato che servirà al contribuente per fornire le giustificazioni dell'incompatibilità della spesa sostenuta nel 2009 con il reddito prodotto in quello stesso anno.

L'invito a comparire, è cosa diversa dalle segnalazioni di anomalia utilizzate in passato per le quali la mancata risposta non comportava alcun effetto sanzionatorio sul contribuente interessato.

Chi non si presenta all'invito paga una sanzione che va da 258 euro a 2.065 euro.

La mancata presentazione può inoltre spingere l'ufficio ad effettuare controlli più minuziosi ed utilizzare, ad esempio, le indagini bancarie.

Per reperire la documentazione necessaria a 'convincere' le Entrate il contribuente ha a disposizione 15 giorni, ma è prassi chiederne una proroga motivata.

Nel corso del contraddittorio il contribuente deve fornire chiarimenti in merito alla presunta anomalia intercettata nella fase di selezione delle posizioni 'a rischio'.

Se le giustificazioni sono ritenute sufficienti l'ufficio archivia la pratica, in caso contrario passa alla fase del tentativo di adesione.

Con il nuovo redditometro è obbligatorio il tentativo di adesione: il contribuente può accettare la pretesa dell'ufficio o presentarsi al contraddittorio.

Se si sceglie questa via e si raggiunge un accordo, si perfeziona l'adesione e la procedura si chiude con il pagamento delle maggiori imposte e delle sanzioni ridotte di un terzo.

Se il tentativo di adesione non va a buon fine, l'ufficio emette il vero e proprio atto di accertamento.

  



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