Area Riservata

Archivio

Imu tra il proprietario e il comodatario

La gestione del conteggio dell’Imu e Tasi relativamente alle abitazioni concesse in comodato gratuito a parenti è resa ancor più complicata dalle nuove istruzioni fornite dalle risposte del Ministero alle Faq del 4 Giugno scorso.

In merito all’Imu, il comune può assimilare all’abitazione principale la casa concessa in comodato gratuito ai parenti in linea retta entro il primo grado, che la utilizzino come abitazione principale, ponendo uno dei seguenti limiti: l’assimilazione può essere prevista solamente per la quota di rendita risultante in catasto non eccedente il valore di 500 €, oppure il comodatario deve appartenere ad un nucleo familiare il cui Isee non superi i 15.000 € annui.

Nella prima ipotesi il valore di 500 € deve considerare anche la rendita delle eventuali pertinenze. Nell’ipotesi in cui la sommatoria della rendita dell’abitazione e delle relative pertinenze sia superiore al limite dei 500€, solamente la parte eccedente sarà soggetta ad Imu con l’aliquota ordinaria e dovrà essere corrisposta interamente dal proprietario dell’immobile.

Tale assimilazione opera anche nel caso in cui l’abitazione sia considerata di lusso (A/1, A/8 e A/9), in quanto la legge di stabilità per il 2014 non pone alcun limite; ovviamente anche per questi fabbricati opera la franchigia dei 500€.

Nel secondo caso il Comune deve aver optato per l’assimilazione ad abitazione principale a condizione che il comodatario appartenga ad un nucleo familiare con Isee inferiore a 15.000 € annui. In questa ipotesi l’Imu non dovrà essere corrisposta, fatta eccezione per i fabbricati di lusso che seguiranno il trattamento delle altre abitazioni principali: il proprietario pagherà l’Imu con aliquota prevista per l’abitazione principale e sconterà la detrazione di 200 Euro. 

 

 



©RIPRODUZIONE RISERVATA
aggiornamento-soccida Imu tra il proprietario e il comodatario

Please publish modules in offcanvas position.