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In arrivo una nuova mazzata per il fotovoltaico

Con il “pacchetto energia”, inserito nel decreto competitività varato venerdì scorso, il Governo sta’ mettendo a punto una serie di misure finalizzate a reperire le risorse necessarie per mantenere la promessa di raffreddare del 10% le bollette delle piccole medie imprese.

La misura maggiormente rilevante è indubbiamente il cosiddetto spalma incentivi per gli impianti fotovoltaici di potenza superiore ai 200 chilowatt. Stando alle notizie trapelate tale disposizione prevedeuna rimodulazione degli incentivi, che verrebbero spalmati su un periodo di 24 anni, rispetto all’attuale durata ventennale, con conseguente riduzione delle tariffe incentivanti spettanti. Per tali impianti sarebbe poi prevista la possibilità di accedere ad appositi finanziamenti bancari, per un importo massimo pari alla differenza tra l’incentivo già spettante al 31 dicembre 2014 e l’incentivo rimodulato. In alternativa al predetto allungamento a 24 anni, il produttore può optare per una riduzione volontaria di una quota pari al 10% dell’entità residua dell’incentivo di spettanza alla data di entrata in vigore del presente provvedimento. 

Il provvedimento non è ancora definitivo, ma sembra evidente che dopo l’aggravio fiscale introdotto dall’art. 22 del D.L. 66/2014 (convertito in legge nella giornata di ieri) è in vista una ulteriore stangata per il settore del fotovoltaico. La notizia ha creato molta preoccupazione anche fra le associazioni degli operatori del fotovoltaico che giudicano un siffatto intervento del tutto illegittimo poiché si configurerebbe una modifica contrattuale retroattiva.



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