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Approvato il decreto per la riforma del catasto

Con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Decreto Legislativo sulle commissioni censuarie, il nuovo catasto sta iniziando ad avere un quadro ufficialmente definito.

La chiave centrale di tutta la riforma riguarda l’algoritmo che porterà a ridefinire le rendite e i nuovi valori catastali, che sono al vaglio dei tecnici dell’Agenzia delle Entrate.

Il testo approvato, è il medesimo che è stato presentato e approvato dalle commissioni parlamentari: vi sono le regole di composizione e funzionamento delle commissioni censuarie, un’istituzione che aveva funzioni importanti, ma che col passare degli anni aveva ormai perso di significato a causa di difficoltà nella nomina delle cariche.

Con la nuova riforma, le nomine dei presidenti delle commissioni e dei membri, a livello locale, passeranno dal presidente del tribunale.

I membri saranno il risultato di una scelta tra i nomi proposti dalle associazioni di categoria e ordini professionali, dall’Agenzia delle Entrate e dall’Anci.

Per la nomina del presidente della Commissione Centrale, occorrerà l’emanazione di un D.P.R. su proposta del Ministero dell’Economia, previa delibera del Consiglio dei Ministri.

La nascita di queste commissioni, permetterà di riprendere le attività di gestione delle revisioni dei quadri tariffari estimali e, soprattutto, di validazione degli algoritmi che definiranno questi valori e rendite unità per unità.

La chiave di questo algoritmo sarà comunque nelle mani dell’Agenzia, ma vi sono comunque fattori importanti che dovrebbero rendere le funzioni statistiche degli strumenti di equità: per ogni microzona e ogni tipologia immobiliare dovrà essere individuato il valore medio di mercato.

A tale valore saranno poi applicati coefficienti che terranno conto, tra le altre, dell’ubicazione, epoca di costruzione e grado di finitura.

L’iter si concluderà con l’attribuzione del valore patrimoniale medio stabilito, attraverso gli algoritmi, sulla base del valore di mercato e la nuova rendita sarà ancorata al valore locativo.

Gli importi attribuiti potranno essere oggetto di contestazione, in autotutela negli uffici delle Entrate o presentando ricorso dinnanzi al Giudice tributario.

 

 



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