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Attesa in settimana la formalizzazione della proroga al versamento Imu per i terreni montani

Il Decreto che formalizzerà la proroga del versamento IMU per i terreni montani dovrebbe giungere in settimana e, più precisamente, in concomitanza con il Consiglio dei Ministri di giovedì prossimo. 

Dopo una prima ipotesi di un maxi rinvio a Giugno, sembra che la proroga sarà più stretto, prevedendo la scadenza entro Gennaio. Con l’emanazione del Decreto dovrebbero essere rideterminati anche i criteri per l’individuazione delle fasce di altitudine e, conseguentemente, le ipotesi di esenzione.

Si ricorda che l’originario Decreto Interministeriale del 28/11/2014 è stato pubblicato in Gazzetta il 06/12/2014; pertanto se non giungerà l’attesa proroga, il 16 si verserà l’IMU anche per i terreni montani.

La bozza del Decreto che ha modificato la disciplina dei Comuni montani prevede tre diverse fasce di altitudine, ognuna con un diverso trattamento ai fini Imu. La prima fascia, riguarda i terreni situati in Comuni al di sopra dei 600 metri, per i quali nulla sarà dovuto. Nella seconda fascia, tra i 281 e i 600 metri, è prevista l’esenzione da Imposta solamente se i terreni sono posseduti da Cd o Iap, iscritti alla relativa previdenza, o se da essi posseduti e dati in affitto a soggetti con le medesime qualifiche. Infine, i terreni situati al di sotto dei 280 metri saranno assoggettati ad Imu ed equiparati ai terreni di pianura.

Il calcolo dell’imposta avviene applicando alla base imponibile l’aliquota che il Comune ha deliberato appositamente per i terreni agricoli; nel caso in cui non vi sia una specifica percentuale applicabile, si ritiene utilizzabile l’aliquota base del 7,6‰.

Per poter determinare la base imponibile, occorre partire dal reddito dominicale risultante in catasto alla data del 1° gennaio dell’anno di imposizione. Tale tariffa andrà, poi, rivalutata del 25% e, infine, dovrà essere applicato al risultato così ottenuto un moltiplicatore pari a 135, che sarà ridotto a 75 nel caso in cui il terreno sia posseduto e condotto da Cd o Iap iscritti alla relativa previdenza.

Per i soggetti che sono in possesso delle qualifiche professionali agricole, è prevista un’ulteriore agevolazione, sottoforma di riduzione della base imponibile. Infatti, è prevista un’esenzione sul valore del terreno fino a 6mila euro e alla riduzione del 70 per cento dell’imposta gravante sulla parte di valore eccedente i predetti 6.000 euro e fino a euro 15.500; quindi la riduzione è del 50 per cento sul valore eccedente 15.500 euro e fino a 25.500 euro e del 25 per cento di quella gravante sulla parte di valore eccedente 25.500 euro e fino a 32.000 euro.

Per quanto concerne i terreni in comproprietà fra più soggetti, dei quali non tutti sono in possesso dei requisiti agricoli professionali, situati nella seconda fascia (281-600 metri) l’Imu dovrebbe essere dovuta solamente per la parte di proprietà di questi ultimi (stando al dato letterale della norma), i quali dovranno corrispondere l’Imposta, calcolandola con un coefficiente di rivalutazione di 135 punti.

 

 



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