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Dopo il danno anche la beffa. Imu sui terreni montani. Sempre più scandalosa la gestione di questo provvedimento

Nel pomeriggio di oggi, abbiamo appreso che con la decisione presa nella giornata di ieri, il TAR del Lazio non ha confermato la sospensione del decreto IMU sui terreni montani del 28 novembre scorso che definiva i criteri per il versamento dell’imposta sulla base dell’altitudine al centro del Comune. 

La decisione sul merito che potrebbe bocciare definitivamente il decreto è attesa per il prossimo 4 febbraio 2015; pertanto solo successivamente alla data prevista per il versamento dell’imposta fissata per il prossimo 26 gennaio.

Inoltre, come già abbiamo anticipato nei giorni scorsi il nuovo decreto al vaglio del Governo con cui verranno cambiate le regole sul versamento dell’imposta per i terreni montani produrrà i propri effetti solo a partire dal 2015.
In sostanza, senza un intervento correttivo da parte del Governo, quindi, le regole attuali rimangono a fortissimo rischio di bocciatura nel merito: un eventuale pagamento entro il 26, senza modifiche nelle regole, finirebbe quindi per produrre con tutta probabilità un successivo obbligo di rimborso.
Siamo nel caos totale, nella confusione assoluta, con la sola certezza che comunque dovremo pagare.
Si ricorda, tuttavia, che l’articolo 10, comma 3, dello Statuto dei diritti del contribuente dispone che le sanzioni non sono comunque irrogate quando la violazione dipende da «obiettive condizioni di incertezza» sulla portata e sull’ambito di applicazione della norma. Nel caso in esame l’incertezza regna sovrana quindi appare ovvio che non debba essere applicata alcuna sanzione per il tardivo versamento.

 

 



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