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Il Decreto legislativo sulla fattura elettronica tra privati, atteso al Consiglio dei Ministri del 21 aprile, sarà dedicato all’attuazione di un gruppo di capitoli della delega fiscale; infatti, per spingere l’avvio della fatturazione elettronica anche fra i privati, il Governo studia una doppia tipologia di incentivi.
1. Semplificazioni
Per facilitare la diffusione tra gli operatori della e-fattura, al debutto dal 1°gennaio 2017, verrà previsto che l’adesione al regime telematico eliminerà tre obblighi a carico dell’impresa:
Nell’elenco potrebbe rientrare anche lo stop agli obblighi di registrazione di fatture e acquisti (artt. 23 e 25 del D.p.r. n. 633/1972) e al visto di conformità per rimborsi e compensazioni dell’Iva, ma solo per alcune categorie di piccole imprese ancora da definire.
2. I rimborsi
Il secondo incentivo in fase di studio per chi sceglierà la fattura elettronica è rappresentato dai rimborsi Iva. L’idea è quella di offrire una garanzia generalizzata di arrivo del rimborso entro tre mesi dalla dichiarazione annuale; è evidente come, in questo modo, si affronterebbe uno dei problemi strutturali per la liquidità delle imprese.
3. Gli accertamenti
Per facilitare ulteriormente la diffusione della e-fattura tra gli operatori, potrebbe essere prevista la riduzione da quattro a tre anni dei termini per accertamenti e rettifiche. Questo incentivo sarebbe, naturalmente, destinato a cadere, insieme a tutti gli altri incentivi, nel caso in cui l’impresa ometta la trasmissione delle fatture elettroniche oppure fornisca dati incompleti, senza rimediare entro un termine ancora da definire.