Articoli
Tutti gli aggiornamenti, gli approfondimenti e i casi pratici analizzati e realizzati dai nostri esperti in materia agricola, fiscale, economica e del lavoro.
Da uno studio condotto dal Centro Studi e Ricerche Sociologiche "Antonella Di Benedetto" è stata ricavata una speciale classifica delle imposte più odiate dagli italiani nel 2015.
Questa indagine è stata condotta su un campione casuale di cittadini maggiorenni residenti in Italia, intervistati telefonicamente nella prima quindicina di luglio. Ecco i risultati:
In generale, le imposte più odiate sono quelle indirette, che si pagano senza tener conto del reddito pro capite. Infatti, se da un lato sembra logico da parte del cittadino partecipare al prelievo fiscale collettivo in maniera progressiva rispetto al reddito percepito durante l'anno, non sembra altrettanto accettabile vedersi tassare ripetutamente in base ai consumi. Tale imposizione colpisce il cittadino senza tener contro della propria capacità contributiva in dispregio al dettato costituzionale.
Infatti, paradossalmente, le imposte indirette incidono maggiormente sulle famiglie più povere anziché su quelle più benestanti.
Il problema dell’eccessiva pressione fiscale e il conseguente malcontento dei contribuenti è ulteriormente aggravato dal fenomeno dell’evasione fiscale; la corruzione, l'inefficienza della pubblica amministrazione, la scarsa qualità dei servizi offerti rappresentano problemi macroscopici che incentivano il contribuente ad evadere le imposte.
Per dare conto di tale problema si segnala che, nel primo semestre 2015, l’evasione fiscale è cresciuta del 2,3%, raggiungendo (considerando anche l'evasione derivante dall'economia criminale) la cifra astronomica di 169 miliardi di Euro.