Lungi da noi la voglia di fare polemiche, ma per dovere di cronaca e di informazione, alcune considerazioni sulle novità introdotte dalla nuova legge di stabilità relative al settore agricolo bisogna farle.
Tutte queste agevolazioni, tutte queste imposte eliminate, se analizzate correttamente portano a delle conclusioni che cercheremo di illustrarvi.
Per cominciare dal periodo d'imposta 2016, ci sarà una ulteriore rivalutazione del 30% dei redditi dominicali e agrario, con possibile aggravio dell'imposizione diretta per i produttori agricoli.
Non dimentichiamo che con l’abolizione dell’IMU ritornerà operativa la tassazione diretta dei redditi catastali e quindi questo aumento avrà un notevole incremento di gettito.
L’imposta sostitutiva per la rideterminazione del valore di acquisto dei terreni viene raddoppiata; dal 4 passerà all’8%.
Per la vendita dei terreni agricoli da parte di soggetti diversi da Coltivatori diretti o Imprenditori Agricoli, l'imposta di registro passa dal 12 al 15%.
Inoltre, il pezzo forte della manovra riteniamo sia l’eliminazione del regime di esonero per i soggetti con un volume di affari inferiore a 7 mila di euro.
Infatti, dal 1°gennaio 2017 sarà abrogato il regime di esonero destinato agli agricoltori.
Ciò comporta inevitabilmente l'abrogazione di particolari agevolazioni, soprattutto in ordine all'emissione delle fatture, alla compensazione dell'Iva e agli obblighi di tenuta della contabilità, con un evidente aggravio di costi e adempimenti, anche di natura tributaria.
CHI CI GUADAGNA
A nostro parere ci guadagnano tutti Associazioni e Governo, ad esclusione dei poveri “contadini” ecco perché:
- in Italia vengono stimate circa 400mila aziende esonerate, calcolando un costo medio a contabilità di 400.00 euro all’anno, ecco che i conti sono fatti: ai piccoli agricoltori la manovra costerà 160 milioni di euro che finiranno principalmente nelle casse delle associazioni di categoria principalmente interessate a fornire questo servizio.
- in Italia vengono stimate cessioni effettuate dai soggetti in regime di esonero per 876 milioni. Il dato è stato ricavato prendendo come riferimento le autofatture dei contribuenti che applicano il regime speciale IVA e a queste è stato aggiunto un 10% (quota delle cessioni al consumo finale) per arrivare a un totale di 964 milioni di euro. Sempre prendendo come riferimento i dati statistici, l’aliquota media sulle cessioni imponibili è di circa il 9,26% mentre l’aliquota media di compensazione applicata alle stesse cessioni è di circa il 7,37%. Si evince pertanto che il differenziale di aliquota è di 1,89%. Questo applicato ai 964 milioni si traduce in recupero dovuto al regime di esonero, pari a un gettito di 18,2 milioni di euro a decorrere dal 2017.
CHI CI RIMETTE
Sempre i soliti “contadini” !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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