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La gestione delle trasferte e dei rimborsi km

La trasferta, rappresenta lo spostamento temporaneo del lavoratore verso un luogo di lavoro diverso rispetto a quello in cui normalmente si esegue la prestazione lavorativa. L’ambito territoriale all’interno del quale il dipendente viene chiamato a svolgere la sua attività, mediante l’utilizzo della propria autovettura, assume rilevanza ai fini dell’imposizione fiscale.

Se il lavoratore viene demandato a spostamenti all’interno del comune in cui ha sede la propria azienda, eventuali rimborsi sono totalmente imponibili. Caso contrario, al di fuori del territorio comunale vi sono diverse tipologie di rimborso.

  • Rimborso forfetario: indennità di trasferta fuori dal territorio comunale, al netto delle spese di viaggio e trasporto, non concorre a formare reddito del sino ad  € 46,48 al giorno (€ 77,47 all’estero);
  • Rimborso analitico: indennità di trasferta fuori dal territorio comunale, non concorre a formare reddito del lavoratore sino ad € 15,49 al giorno (€ 25,82 all’estero). In alternativa è possibile erogare un’indennità chilometrica determinata sui chilometri effettivamente percorsi.
  • Rimborso misto: indennità di trasferta fuori dal territorio comunale, non concorre a formare reddito del lavoratore sino ad € 30,98 al giorno (€ 51,65 all’estero), con il rimborso delle spese di vitto ed alloggio. Nel caso in cui venissero rimborsate entrambe, l’esenzione scende ad € 15,49

Il calcolo del rimborso chilometrico deve essere effettuato sulla base delle tariffe ACI (ww.aci.it) annualmente rivalutate.

I controlli degli organi di vigilanza sono volti a verificare che la trasferta sia stata effettivamente fatta ed il rimborso spese opportunamente documentato.



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