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Il TFR in busta paga

È stata avanzata dal Governo la proposta di inserire il Tfr in busta paga a partire da prossimo 1° Gennaio, con l’obiettivo di rilanciare i consumi. Sarà questo uno degli interventi che probabilmente verrà introdotto con la nuova legge di stabilità.

Tale misura sarà approvata solamente a patto che si creino le condizioni necessarie a garantire alle imprese di non perdere minimamente liquidità. Il Governo prevede che l’obiettivo potrà essere raggiunto utilizzando la leva Bce, usufruendo dell’accesso agevolato al credito per le imprese. Il tema della liquidità è comunque un problema centrale che preoccupa  molto le imprese, soprattutto quelle di più piccole dimensioni.

Una complicazione ulteriore riguarda le compensazioni per le aziende, del regime fiscale a cui sottoporre tale liquidazione e soprattutto la quota di Tfr da liquidare necessaria per rilanciare i consumi. Su quest’ultimo problema sono state poste tre diverse soluzioni: destinazione del 50%, o del 75% del Tfr maturato nello stipendio e lasciare la restante parte nelle disponibilità dell’azienda; dirottamento di tutta liquidazione maturata a partire dal 2015 sullo stipendio.

L’operazione di liquidazione, inizialmente, sembrerebbe riguardare solamente il settore privato, garantendo alle imprese lo stesso meccanismo fiscale agevolato previsto attualmente nei casi di destinazione del Tfr ai fondi pensione.

Infine, nel caso in cui avvenga una liquidazione mensile del Tfr in busta paga, le trattenute sarebbero maggiori rispetto alla “tassazione separata” che attualmente è prevista per il Tfr. Restiamo in attesa di conoscere i passi e gli sviluppi di questa proposta.

 



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