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Vitivinicolo. Ultima bozza di D.M. sul nuovo sistema di autorizzazioni

Il 1 gennaio 2016 entrerà in vigore il nuovo sistema di gestione del potenziale viticolo. Come è noto il passaggio alla nuova gestione implica la cancellazione del sistema dei diritti a favore di un sistema di autorizzazioni all’impianto gratuite, non trasferibili e della durata di tre anni.

In Italia è in via di definizione il decreto ministeriale riportante le disposizioni attuative vagliate dal nostro Paese. Benché non si sia giunti all’accordo in Conferenza Stato Regioni, molte scelte sono state definite.

La bozza di decreto conferma gli elementi basilari anticipati precedentemente: assegnazione per il 2016 delle autorizzazioni tramite sistema pro-rata senza criteri di priorità per una superficie massima di circa 6.450 ha a livello nazionale pari a una percentuale complessiva di crescita annua dell’1% della superficie vitata italiana.
Per la distribuzione territoriale delle autorizzazioni, la proposta italiana prevede di garantire, comunque, alle singole Regioni, la superficie richiesta e ammissibile equivalente all’1% della propria superficie vitata regionale. In caso di autorizzazioni ancora disponibili dopo la prima attribuzione, esse sarebbero suddivise fra le Regioni che hanno registrato richieste in esubero rispetto all’1%. Tale assegnazione sarebbe effettuata proporzionalmente alle domande pervenute: una % maggiore di autorizzazioni residue verrebbe allocata nelle Regioni con maggiori richieste.
Le domande per le autorizzazioni ai nuovi impianti possono essere presentate all’autorità competente dal 15 febbraio al 31 marzo di ogni anno in modalità telematica nell’ambito del SIAN.
Si evidenzia che l'unico criterio di ammissibilità previsto è la conduzione di una superficie agricola non inferiore a quella per la quale si richiede l’autorizzazione; la domanda sarà effettuata dunque, sulla base dei dati presenti nel propri fascicolo aziendale aggiornato e validato.
Le Regioni svolgeranno l’istruttoria e rilasceranno le autorizzazioni entro il 1 giugno di ogni anno sulla base di una lista delle richieste ammissibili definita a livello nazionale. Solo nel caso in cui la superficie sia inferiore al 50% di quella richiesta l’assegnatario avrà 10 giorni di tempo per rifiutare l’autorizzazione. Si ricorda che l’autorizzazione al nuovo impianto ha validità 3 anni dalla data del rilascio. E’ importante evidenziare che le autorizzazioni per il nuovo impianto non usufruiranno del contributo nell’ambito della misura di ristrutturazione e riconversione dei vigneti.
Le domande per le autorizzazioni al reimpianto di superfici estirpate dopo il 1 gennaio 2016 possono essere presentate alla Regione competente in qualunque momento dell’anno fino alla fine della seconda campagna viticola successiva all’estirpazione (es. estirpazione 1 gennaio 2016 presentazione domanda entro 31 luglio 2018). Si ricorda che anche l’autorizzazione al reimpianto ha validità 3 anni dalla data del rilascio.
In attesa dell’entrata in vigore delle nuove regole, l’attenzione è rivolta in via preferenziale alla gestione dei diritti di reimpianto detenuti dei produttori. Il mercato è ancora aperto fino a fine anno ed in Italia risultano ancora diritti non utilizzati equivalenti a circa 45 mila ettari che potranno essere trasferiti entro il 31 dicembre 2015 e farà fede la data del contratto di compravendita presentato all’Agenzia della entrate, oppure potranno essere utilizzati dal titolare fino al termine della validità del diritto. Dopo il primo gennaio 2016 i diritti di reimpianto in portafoglio potranno essere convertiti in autorizzazioni ed utilizzati dal suo
detentore ma non trasferiti, le domande di conversione possono essere presentate fino al 31 dicembre 2020 e, comunque, non oltre la data di scadenza del diritto, in questo specifico caso, infatti, l'autorizzazione ha la stessa validità del diritto che l’ha generata.

 



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