L'agricoltura biologica: la situazione in Italia e gli strumenti della PAC

di Luca Palazzoni, dottore agronomo

La strategia europea e nazionale è particolarmente attenta all’obiettivo legato all’incremento del biologico, ne riconosce l’importanza e la strategicità al fine di raggiungere gli obiettivi ambientali. Il biologico è, da sempre, sinonimo di maggiore salute e affidabilità per il consumatore finale, nonché rispetto e tutela dell’ambiente.

Traendo ispirazione da questi concetti base, l’Unione Europea ha formulato delle strategie che hanno come obiettivo quello di incentivare la presenza e lo sviluppo del biologico nel territorio comunitario. La formulazione di queste strategie è da collocarsi all’interno del Green Deal, che rappresenta il nuovo corso “verde” dell’Unione Europea; la “Farm to Fork” è, in particolare, la strategia che maggiormente coinvolge l’agricoltura biologica.

La “Farm to Fork” è una politica multi-obiettivo, che si pone traguardi ambiziosi e virtuosi. Il più importante, ai fini dell’articolo in questione, è sicuramente il raggiungimento della percentuale del 25% della SAU totale investita in produzioni biologiche, da raggiungere entro il 2030.

Data l’ambizione di questo obiettivo, l’agricoltura biologica è stata al centro del dibattito politico, sia europeo che italiano a causa dell’importanza strategica del momento storico, sia per il biologico che per l’intero settore produttivo.

La PAC 2023-2027, in vigore ormai dal 1° gennaio 2023, per contribuire in modo efficacie al raggiungimento degli obiettivi europei, focalizza l’attenzione sul biologico, destinando ad esso, nel Piano Strategico PAC (PSP), sostegni specifici derivanti sia dal primo che dal secondo pilastro, mirati ad incrementare marcatamente il suo sviluppo. 

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