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Tutti gli aggiornamenti, gli approfondimenti e i casi pratici analizzati e realizzati dai nostri esperti in materia agricola, fiscale, economica e del lavoro.
Nel precedente numero di questa Rivista è stato intrapreso un percorso di approfondimento in materia di etichettatura alimentare, dedicato alle informazioni obbligatorie sull’origine e sulla provenienza dell’ingrediente primario[1].
Come si ha avuto modo di anticipare, il quadro normativo di riferimento è costituito dall’art. 26, paragrafo 3 del Regolamento (UE) n. 1169/2011[2] e dal Regolamento di esecuzione (UE) n. 2018/775[3], i quali, malgrado la loro apparente semplicità - o forse proprio a causa di quest’ultima - hanno suscitato numerose incertezze interpretative, soprattutto alla prova della loro applicazione pratica.
Tali difficoltà, purtroppo, permangono tuttora, nonostante il successivo intervento chiarificatore da parte della Commissione, concretizzatosi nelle linee guida contenute nella Comunicazione 2020/C 32/01[4].
Tanto brevemente premesso, proseguiamo in questa sede la trattazione del tema, nel tentativo di offrire un utile supporto agli operatori per l’adempimento degli obblighi informativi.