La Rivista | nº 08-09 Settembre 2023


Influenza Aviaria da circolazione di H5N1 e migrazioni di volatili: è in crescita l’allarme

di Giancarlo Belluzzi, medico veterinario

Torna prepotentemente l’allarme per la presenza del virus aviaria in tutto il mondo. Aumentano le perdite negli allevamenti di pollame ma i dati sui volatili acquatici mostrano un quadro forse ancora più preoccupante. Tutte le massime Organizzazioni sanitarie del pianeta sono in allerta perché i casi sono in aumento e la stagione fredda è quasi alle porte. Come per altre malattie vale la consueta raccomandazione: aumentare la biosicurezza in allevamento.

Il Virus Aviaria H5N1 di Alta Patogenicità (HPAI) torna minaccioso con l’avvicinarsi delle stagioni fredde e la movimentazione dei volatili selvatici migratori. Dal Centro di referenza internazionale dell’IZS delle Venezie di Padova fino all’Organizzazione Mondiale della Sanità rimbalzano comunicati che allertano sulla circolazione virale nei branchi di selvatici che migrano dalle aree nordiche a quelle più temperate dell’Europa ed oltre, trasferendo il micidiale virus che causa un’elevata mortalità in diverse specie di volatili, anche stanziali o allevati in maniera zootecnica. Nel frattempo i serrati controlli messi in atto dalle autorità di tutti i Paesi mondiali segnalano che il virus continua ad effettuare salti pericolosi anche in altre specie animali. In Europa, ad esempio, le indagini epidemiologiche messe in atto dagli esperti e dai ricercatori hanno registrato in Polonia ed anche in Italia la presenza del virus in animali da compagnia, cani e gatti, mentre in Finlandia la denuncia ha riguardato un’infezione di alcuni casi in due allevamenti di animali da pelliccia, esattamente di volpe artica e di visoni, allevati in cattività. 

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