La riforma delle indicazioni geografiche: novità e sfide per gli operatori

di Stefano Senatore, avvocato esperto in diritto alimentare e vitivinicolo

Il Regolamento (UE) 2024/1143 ha realizzato una riforma di fondamentale importanza per il sistema europeo delle indicazioni geografiche, predisponendo, per la prima volta, un quadro di regole comune per le DOP e le IGP dei prodotti agricoli ed alimentari, dei prodotti vitivinicoli e delle bevande spiritose ed unificando, così, in larga parte i tre rispettivi regimi sino ad oggi esistenti[1].

L’intervento del Legislatore europeo, lungi dal limitarsi ad una mera riorganizzazione “formale” delle disposizioni precedenti, ha introdotto anche novità significative per lo sviluppo ed il potenziamento del settore. Tra queste, meritano di essere menzionati:

  • la semplificazione e l'abbreviazione delle procedure per la registrazione e la modifica dei disciplinari;
  • il rafforzamento del ruolo dei Gruppi di produttori (in Italia, i Consorzi di tutela), ai quali sono stati assegnati nuovi strumenti di gestione, controllo e tutela delle indicazioni geografiche;
  • l'incoraggiamento all'adozione di pratiche sostenibili da parte dei produttori;
  • il potenziamento degli strumenti di tutela delle indicazioni geografiche online e nel sistema dei domini;
  • l’estensione della protezione delle indicazioni geografiche nel commercio internazionale;
  • una disciplina rigorosa per l'utilizzo dei prodotti a indicazione geografica come ingredienti in alimenti trasformati.

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