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Negli ultimi anni, il settore agricolo ha vissuto una trasformazione profonda. Le aziende agricole non sono più semplicemente realtà tradizionali dedite alla coltivazione e all'allevamento, ma sempre più spesso si configurano come vere e proprie imprese multiattività, diversificando le loro fonti di reddito attraverso attività connesse come l'agriturismo, la trasformazione dei prodotti agricoli o la produzione di energia rinnovabile, le prestazioni di servizi.
In questo contesto, molte di queste aziende adottano la contabilità semplificata, un regime che consente di sottrarsi a determinati obblighi contabili. Ai sensi dell’art. 18 del D.P.R. n. 600/1973, possono accedere alla contabilità semplificata le imprese minori, tra cui:
La contabilità semplificata è il regime naturale per questi soggetti, purché rispettino i requisiti di cui all’art. 18 del D.P.R. n. 600/1973, con la possibilità di optare comunque per la contabilità ordinaria. Va specificato che le società di capitali sono obbligate alla tenuta della contabilità ordinaria a prescindere dal valore dei ricavi, mentre gli esercenti arti e professioni possono adottare la contabilità semplificata, indipendentemente dall’ammontare dei compensi percepiti nell’anno precedente.
In particolare, le imprese in contabilità semplificata non sono tenute a redigere il bilancio di esercizio in forma completa, con lo stato patrimoniale e il conto economico. Inoltre, sono esonerate dall’obbligo di adottare il piano dei conti, ossia l'elenco ordinato delle voci di bilancio necessarie per la rilevazione contabile.
Questo rappresenta indubbiamente un vantaggio in termini di riduzione degli oneri amministrativi e di gestione, soprattutto per le realtà di piccole dimensioni. Tuttavia, il panorama agricolo odierno suggerisce una riflessione su come una gestione contabile più complessa, come la contabilità ordinaria, possa essere non solo utile, ma anche strategica per queste aziende.
Infatti, con la contabilità ordinaria, l’azienda può monitorare i flussi di cassa in maniera dettagliata, distinguendo con precisione la redditività dell'attività agricola tradizionale da quella proveniente da altre attività (come la vendita di prodotti trasformati, l'agriturismo o la produzione di energia da fonti rinnovabili). Questo livello di dettaglio permette una gestione più consapevole dell’impresa grazie al monitoraggio della redditività delle diverse aree operative, riducendo il rischio di squilibri finanziari, come ad esempio problemi di liquidità o il mancato pagamento tempestivo dei fornitori.
Inoltre, la contabilità ordinaria consente di controllare in maniera puntuale i costi di produzione, suddividendo le spese tra fisse e variabili, dirette e indirette. Questo aiuta l’imprenditore a individuare eventuali inefficienze, ottimizzare le risorse e prendere decisioni informate su come ridurre i costi senza compromettere la qualità dei prodotti o dei servizi offerti.
Chiaramente, la conoscenza precisa dei margini di profitto legati a ogni attività consente anche di identificare le aree più redditizie e quelle che potrebbero necessitare di un aggiustamento.
Sul fronte della pianificazione strategica, avere una contabilità accurata facilita le decisioni imprenditoriali a lungo termine. L’azienda, con una visione chiara del proprio andamento economico, può prevedere con maggiore certezza le esigenze future, come eventuali investimenti in nuove tecnologie, macchinari o espansioni aziendali. La contabilità ordinaria consente inoltre di creare budget dettagliati e di effettuare analisi previsionali più affidabili, essenziali per prevenire eventuali difficoltà finanziarie e pianificare le risorse in modo efficiente.
Uno dei vantaggi più rilevanti della contabilità ordinaria è sicuramente legato ai rapporti con gli istituti bancari e gli altri finanziatori. Spesso, le banche richiedono una documentazione approfondita e aggiornata sulla situazione economico-finanziaria dell'impresa prima di concedere credito o valutare l'affidabilità finanziaria del richiedente. Una rendicontazione più dettagliata e trasparente, come quella che deriva dalla contabilità ordinaria, offre una maggiore credibilità, facilitando l’ottenimento di finanziamenti o linee di credito a condizioni più favorevoli.
In un contesto competitivo come quello attuale, avere una contabilità ordinata e ben strutturata può fare la differenza anche nella partecipazione a bandi e finanziamenti pubblici o agevolazioni fiscali. Le amministrazioni pubbliche, infatti, richiedono spesso un quadro economico completo per valutare la solidità di un'azienda e la sua capacità di affrontare gli investimenti per i quali richiede il sostegno economico.
Alla luce di quanto sopra detto, è importante sottolineare che la decisione di adottare la contabilità ordinaria non modifica in alcun modo il regime fiscale delle aziende agricole, le quali continuano a essere tassate su base catastale. Questo significa che, sebbene possa sembrare un'opzione onerosa sotto il profilo amministrativo, non vi sono conseguenze sul carico fiscale dell'impresa.
In conclusione, la contabilità ordinaria, pur non essendo obbligatoria per gran parte delle aziende agricole, rappresenta un'opportunità che, in un settore sempre più dinamico e competitivo, può fare la differenza nella gestione efficiente e nella crescita sostenibile di queste realtà.
Di fatti, la contabilità aziendale non risulta necessaria soltanto alla stesura del Bilancio d’esercizio, con lo scopo di rispettare gli obblighi finanziari o legislativi; al contrario, il flusso informativo che ne deriva rappresenta una risorsa fondamentale per l’azienda, in quanto consente di prevenire gli errori e porre in essere strategie vincenti per raggiungere con successo gli obiettivi dell’impresa.
Il futuro dell'agricoltura passa anche attraverso una gestione economica più consapevole e strutturata.