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Sempre più frequentemente emerge la necessità di garantire la continuità dell'azienda agricola familiare preservandone l'integrità patrimoniale. In questo contesto, il conferimento dei beni immobili, in particolare dei fondi rustici, nella società già esistente o in una società di nuova costituzione rappresenta uno strumento strategico per assicurare il proseguimento dell'attività agricola ed evitare frammentazioni o dispersioni patrimoniali che potrebbero compromettere l'efficienza produttiva.
Dal punto di vista contabile, il valore dei beni conferiti non concorre di norma all'aumento del capitale sociale, ma viene destinato a riserve. È quindi fondamentale chiarire le prospettive di utilizzo futuro di tali riserve, ed in modo particolare se gli eredi di un socio deceduto, che non fanno parte della compagine societaria, possano o meno avere diritto a vedersi liquidati gli utili che costituiscono tali riserve in proporzione alla loro quota ereditata.
Prima di addentrarci nel vivo della trattazione è opportuno ripercorrere brevemente la distinzione che intercorre fra riserve indisponibili e disponibili.