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Tra i temi più caldi attualmente in discussione nelle stanze del Parlamento, uno dei più interessanti è sicuramente quello relativo alla pace fiscale annunciata dal Governo all’interno dei provvedimenti di fine anno.
Tante le misure oggetto del dibattito, dalla riproposizione della rottamazione delle cartelle e della definizione agevolata delle liti tributarie, fino alla regimentazione della lotteria degli scontrini che dovrebbe andare a regime dal 2020.
Con la rottamazione delle cartelle, i contribuenti potranno optare per saldare i propri debiti tributari in dieci rate semestrali di pari importo, aventi scadenza 31 luglio e 30 novembre.
In soli cinque anni, quindi, sarà possibile saldare i propri debiti tributari, anche portando in compensazione eventuali crediti non prescritti, che siano certi, liquidi ed esigibili per prestazioni eseguite nei confronti della PA. In caso di opzione per il pagamento rateale, poi, il contribuente potrà usufruire di un tasso di interesse agevolato dello 0,3%, anziché del 4,5%.
Inoltre, va evidenziato che chi versa la prima (o unica) rata delle somme dovute, potrà ottenere anche l’estinzione delle procedure esecutive eventualmente avviate prima dell’accesso alla rottamazione.
Tra le opportunità al vaglio del legislatore, si sta valutando anche la possibilità di riaprire l’accesso all’istituto della rottamazione per coloro che già vi avevano fatto accesso, salvo poi non pagare una delle successive rate e, quindi, decadere dalle connesse agevolazioni. Per tali soggetti, è stato proposto di riaprire l’accesso alla rottamazione, pagando semplicemente le rate arretrate. Tali importi, potranno peraltro essere ulteriormente rateizzati nelle dieci rate semestrali ad interesse agevolato (0,3%) calcolato dal 1° agosto 2019.
Tra le proposte in discussione, c’è anche un nuovo strumento, il cosiddetto ravvedimento rafforzato, il quale permetterebbe ad aziende e contribuenti di integrare i versamenti delle imposte per le annualità ancora accertabili (ossia gli anni dal 2013 al 2017), con il pagamento di un’imposta sostitutiva relativa ad IRPEF, IRES, IRAP e alle addizionali locali pari al 15% o 20%, da valutare in base alle esigenze di gettito richieste.
Si tratterebbe di un interessante strumento a disposizione dei contribuenti per regolarizzare eventuali arretrati, usufruendo di una tassazione estremamente favorevole.