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Dal comunicato stampa del Consiglio dei Ministri di ieri è emerso che, oltre al decreto sulle misure fiscali, è stato discusso ed approvato il c.d. decreto semplificazioni.
Si tratta di una serie di misure che il Governo intende introdurre al fine della “deburocratizzazione” degli adempimenti, ma interviene anche in materia di lavoro, salute e investimenti.
Per quanto riguarda le misure in materia di lavoro sono previsti i seguenti interventi:
Previsti anche interventi sugli ammortizzatori sociali rivolti alle imprese in difficoltà. In particolare, per la Cassa Integrazione Straordinaria (CIGS) si consente la proroga degli interventi per gli anni 2019-2020 per le imprese con più di 100 dipendenti, che abbiamo problemi occupazionali. Pertanto, potranno essere concessi fino a 12 mesi per la riorganizzazione aziendale. L’eventuale proroga della CIGS a tutte le imprese (anche per le imprese con meno di 100 dipendenti) potrà attivarsi solo a seguito di un accordo tra Ministero del Lavoro e le Regioni coinvolte.
Il trattamento di mobilità in deroga è concesso per 12 mesi a favore di quei lavoratori che hanno cessato o cessano la mobilità ordinaria o in deroga dal 22 novembre 2017 al 31 dicembre 2018 a condizione che a questi lavoratori siano applicate misure di “politica attiva”. La stessa misura si applica ai i lavoratori dell’area di Termini Imerese e Gela che godono di tale trattamento dal 2016.
Il decreto interverrà per introdurre delle semplificazioni nel settore agroalimentare (ad esempio eliminazione registro del burro). In materia di assicurazioni verranno introdotte misure per agevolare quegli automobilisti virtuosi che sono comunque soggetti a polizze più onerose rispetto ad altre regioni, per gli indici relativi alla residenza territoriale. Saranno eliminati i vincoli di trasferimento di una polizza da un assicuratore all’altro.
Tra gli altri interventi annunciati:
Il Ministero della Sanità sembra voler eliminare il c.d. superticket e a ridurre i tempi di attesa nel servizio sanitario nazionale, puntando su investimenti tecnologici e sul rinnovo del contratto dei medici. Parte delle risorse dovrebbero essere reperite attraverso un risparmio della spesa farmaceutica.
Il decreto prevede anche l’istituzione dell’anagrafe nazionale dei vaccini al fine di monitorare l’andamento dei programmi vaccinali a livello territoriale.
Il provvedimento prevede lo stanziamento di fondi per le seguenti finalità:
Infine, sono previste anche misure per limitare i costi della politica nelle Regioni a statuto speciale e nelle provincie autonome.