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Per lunghi anni, i libretti al portatore sono stati uno degli strumenti più utilizzati dagli italiani per la gestione dei propri risparmi: agili e di semplice gestione, tale tipologia di libretti ha avuto ampia diffusione negli anni, ma ora è giunta la fine.
A partire dal 1° gennaio 2019, infatti, tali libretti non saranno più utilizzabili, in quanto incompatibili con la nuova disciplina sull’antiriciclaggio. Resta quindi poco tempo per poter recuperare i propri risparmi senza incappare in sanzioni.
L’art. 49 del D.L. n. 231/2007, al comma numero 12, stabilisce che “a decorrere dall'entrata in vigore della presente disposizione è ammessa esclusivamente l'emissione di libretti di deposito, bancari o postali, nominativi ed è vietato il trasferimento di libretti di deposito bancari o postali al portatore che, ove esistenti, sono estinti dal portatore entro il 31 dicembre 2018”.
Tale previsione aveva e ha la finalità di limitare le infiltrazioni criminali nel sistema finanziario e tale obiettivo viene perseguito tramite la previsione coattiva di indicare il soggetto a cui fanno capo i risparmi contenuti all’interno del relativo libretto.
Visto che la norma sancisce che al 31/12/2018 i libretti al portatore cesseranno di esistere, resta davvero poco tempo per muoversi.
Per i soggetti che sono in possesso di tali titoli di risparmio, sarà quindi necessario recarsi in banca o alle poste, scegliendo una delle tre possibilità fornite dalla legge:
Va precisato che tali attività potranno essere poste in essere anche nel 2019; tuttavia, pur essendo la banca obbligata al pagamento del saldo del libretto al portatore, essa dovrà comunicare al Ministero dell’Economia tale pagamento: per il portatore scatterà una sanzione amministrativa di importo compreso tra 250 e 500 euro.
Pertanto non c’è tempo da perdere: occorre attivarsi rapidamente per recuperare eventuali risparmi giacenti nei libretti al portatore, onde evitare le pesanti sanzioni che scatteranno dal 2019 in base alla disciplina antiriciclaggio.