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La Legge di Bilancio 2019 ha trattato in maniera diffusa anche la materia dei tributi locali, prorogando regimi agevolativi e rincari già approvati, lasciando comunque ampio spazio ai singoli comuni di scegliere in base alle specifiche necessità.
Era una misura attesa ed auspicata, ma la Legge di Bilancio non prevede il blocco delle aliquote e delle tariffe per i tributi locali per l’anno 2019. Dopo anni di congelamento delle tariffe, quindi, quest’anno gli enti locali potranno andare a rimettere mano agli importi e aumentare il gettito che entrerà nelle casse dei comuni.
Per farlo, gli enti locali avranno tempo fino al 28 febbraio 2019, termine ultimo per l’approvazione del bilancio di previsione 2019/2021 in base a quanto stabilito dal DM 7 dicembre 2018.
Tra le previsioni della Legge di Bilancio 2019 troviamo il raddoppio della deduzione IMU dal reddito di impresa e di lavoro autonomo per l’imposta relativa ai beni strumentali. Tale deduzione, infatti, passa dal 20% al 40%.
Da segnalare, poi, anche la riduzione del 50% della base imponibile IMU e TASI prevista per gli immobili abitativi concessi in comodato, la quale è stata estesa, in caso di morte del comodatario, anche al coniuge, laddove questi abbiano figli minori (comma 1092).
La Legge di Bilancio 2019 ha prorogato l’esenzione IMU sugli immobili distrutti o oggetto di ordinanze di sgombero (adottate entro il 30/11/2012) situati nei comuni dell’Emilia Romagna colpiti dal terremoto del maggio 2012. Tale agevolazione fiscale sarà confermata fina alla definitiva ricostruzione e agibilità dei fabbricati e, comunque, non oltre il 31/12/2019.
Prorogate anche le agevolazioni fiscali anche per i territori interessati dai sismi del Centro Italia:
Ai comuni che, con apposita delibera del consiglio nel periodo 2016-2018, hanno previsto una maggiorazione della TASI, la Legge di Bilancio attribuisce la facoltà di confermare anche per l’anno 2019 tali aumenti.
Con la sentenza n. 15/2018, la Corte Costituzionale ha deciso che le previsioni del D.L. 83/2012, contenenti un aumento degli importi dovuti ai comuni per l’imposta di pubblicità e per i diritti sulle pubbliche affissioni, erano da considerarsi riferite al solo anno 2012.
Pertanto, i maggiori importi erroneamente richiesti negli anni dal 2013 al 2018 dovranno essere restituiti dai comuni. La Legge di Bilancio 2019, però, stabilisce condizioni di favore per tali restituzioni: è previsto che i rimborsi possano essere effettuati in maniera rateale, entro cinque anni dalla data in cui la richiesta del contribuente è diventata definitiva.
Inoltre, secondo quanto previsto dalla L. 145/2018, dal 1° gennaio 2019, tutte le tariffe ed i diritti previsti dal capo primo del D. Lgs. n. 507/1993 potranno essere aumentati dai singoli enti locali fino al 50% per le superfici superiori al metro quadrato. Le frazioni di esso si arrotondano al mezzo metro quadrato.